Prof Tondi: 'Lo sciame durerà mesi. Non escludono forti scosse'

29 Giugno 2009   12:04  

"La crisi sismica in atto e che ha provocato il terribile terremoto dell'Aquila il 6 aprile scorso durera' ancora per diversi mesi". Lo afferma all'AGI il prof. Emanuele Tondi, docente di 'Rischio terremoti' presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Universita' di Camerino. "Negli ultimi giorni, con le nuove scosse che hanno interessato l'aquilano ma anche altre zone della zona assiale dell'Appennino centrale - sostiene Tondi - nell'ambito della stessa crisi sismica che e' sempre attiva, c'e' stato solo uno spostamento verso nord dell'area epicentrale del movimento, soprattutto nelle zone di Montereale, Citta'reale e Campotosto. Ma non siamo in presenza di una nuova serie di eventi tellurici significativi che sono appena partiti, ma solo davanti al proseguimento di quella gia' in atto da mesi, e che potrebbe continuare per altri mesi ancora".

Tondi non si sbilancia, ma comunque afferma che "nessuno puo' escludere, data la continuita' e la complessita' di questo processo, nell'ambito del sistema delle faglie che va da Colfiorito a Norcia e all'aquilano, in direzione nord-sud che lungo questo asse si possano verificare altre scosse di notevole entita".

Per l'esperto comunque, e' piu' probabile che se un nuovo terremoto importante, di almeno 5 o 6 gradi di magnitudo, dovesse verificarsi, "non avverra' all'Aquila ma piu' a nord, nella zona dove gia' ci sono segnali rilevanti dell'evoluzione della crisi sismica. In queste zone si possono generare eventi anche superiori a quelli del 6 aprile".

E aggiunge: "La Protezione civile sa quello che deve fare. Piuttosto, forse in quelle aree li', tra l'Abruzzo e il Lazio, occorrerebbe verificare la situazione reale degli edifici locali e i rischi connessi con una scossa di forte intensita'"

 


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