Prorogato di un altro mese l’esercizio provvisorio di Bilancio.

Intervista al Direttore della Cassa Edile dott. Pasq

26 Marzo 2009   22:18  
Sembra ormai ufficiale che nella seduta scorsa, la Giunta Regionale abbia approvato una delibera  per prorogare di un ulteriore mese l’esercizio provvisorio di bilancio. Tale atto dovrebbe essere portato in Consiglio Regionale nella riunione del 31 Marzo 2009.
La legge regionale n. 1 del 2009, approvata in Consiglio il 3 Gennaio 2009, aveva stabilito che il periodo di esercizio provvisorio di bilancio sarebbe dovuto terminare entro il 31 Marzo 2009. Questo quanto previsto dall’art. 1 della legge.
Non dobbiamo però dimenticare che la normativa disciplinante l’ordinamento contabile della Regione Abruzzo, ed a cui occorre far riferimento, è la legge 3/2002 che, all’art. 12 n.2, prevede:“l’esercizio provvisorio del bilancio  può essere autorizzato con legge regionale per periodi non superiori a quelli stabiliti dallo Statuto”. Al n. 4 “ nel corso dell’esercizio provvisorio, la Regione è autorizzata a gestire il bilancio in ragione di tanti dodicesimi della spesa previsti per ciascuna unità previsionale di base, quanti sono i mesi di esercizio provvisorio, ovvero nei limiti della maggiore spesa necessaria ove si tratti di spese obbligatorie tassativamente regolate dalla legge e non suscettibili di impegno o di pagamento frazionati in dodicesimi”. Al n.5 “ La legge regionale che autorizza l’esercizio provvisorio può stabilire l’entità degli stanziamenti utilizzabili fino all’approvazione del bilancio”…..
Da quanto letto in tale dispositivo, i termini per l’esercizio provvisorio di bilancio non possono superare i limiti stabiliti dal nostro Statuto Regionale, che per l’appunto all’art. 62 prevede come  massimo  4 mesi.
In realtà, quindi, ferma restando l’urgenza e ancor di più l’aspettativa dei cittadini e delle imprese abruzzesi, la Giunta Regionale ha operato nel pieno rispetto delle leggi e dello Statuto. Il termine che la Regione stessa si era data con la legge 3/2009 era di 3 mesi ma, evidentemente, dati i problemi in cui la nostra Regione versa in ragione del debito della sanità che abbiamo accumulato nel corso degli anni, il Presidente Chiodi, l’Assessore al Bilancio Carlo Masci ed i componenti della Giunta Regionale hanno optato per sfruttare appieno i termini consentiti dalla legge e dallo Statuto e quindi hanno approvato la delibera di Giunta 129/C per la proroga di un mese dell’esercizio provvisorio che, ripeto, dovrà approdare in Consiglio nella prossima seduta.
Per comprendere la spinosa materia di cui stiamo trattando, occorre precisare che il bilancio di previsione annuale (o di esercizio) rappresenta lo strumento contabile fondamentale attraverso il quale la Regione determina l’entità delle entrate che prevede di procacciarsi e delle spese che prevede di effettuare nel corso dell’esercizio cui si riferisce. Giuridicamente si qualifica come una legge regionale a carattere formale.
Il bilancio si distingue in bilancio di cassa e di competenza. Il primo include le entrate che si prevede di riscuotere e le uscite che si prevede di pagare nel corso dell’esercizio finanziario, a prescindere dal fatto che la riscossione o il pagamento avvenga nel corso dell’esercizio o in uno successivo; il secondo include tutte le spese e le entrate che si prevede saranno realmente riscosse o pagate durante l’esercizio di riferimento, a nulla rilevando che i relativi accertamenti o impegni si siano realizzati nel medesimo esercizio finanziario o in altro precedente. La legge quadro 76/2000 codifica le regole relative al bilancio che sono divenute, con il tempo, comuni sia allo Stato sia agli Enti Pubblici.(Formalità, annualità, pareggio, integrità,universalità,unità,perenzione).
Ma quanto incide in realtà la proroga di un mese sugli appalti e sulla situazione edilizia nella nostra provincia?
In relazione a questo dilemma ho avuto l’onore di fare un’intervista al Direttore degli Enti Bilaterali della Provincia (Cassa Edile, Scuola Edile, Comitato Provinciale Territoriale per la sicurezza sui luoghi di lavoro) dott. Pasquale De Michelis.
D. Buongiorno Direttore, la ringrazio della disponibilità.
R. Buongiorno a lei.
D. Come giudica la situazione edilizia nella provincia di L’Aquila in questo periodo di crisi?
R. Iniziamo precisando alcuni dati statistici. Nell’ultimo anno il nostro settore ha perso ben 100 imprese, 700 addetti e circa 2 milioni e mezzo di reddito salariale, il calo maggiore si è avuto da giugno in poi e il trend negativo continua.
Quando parliamo della provincia dell’Aquila, discutiamo di tre macro aree che sono: l’aquilano, la Marsica e la Valle Peligna. Oltre il 50% delle perdite di cui ho parlato sono concentrate nell’aquilano e nella Valle Peligna, mentre la Marsica in generale e ad Avezzano in particolare hanno avuto e continuano, fortunatamente, ad avere una vivacità maggiore.
C’è però da attendere ancora un paio di mesi, infatti il polso della situazione, il reale stato di crisi potremo averlo solo tra maggio e giugno, in quanto nella nostra zona il periodo invernale è statico o quasi per i lavori dell’edilizia, mentre da aprile in poi il lavoro va a pieno regime.
D. Quali effetti può avere sugli appalti e quindi sul settore edile il ritardo di un ulteriore mese nell’approvazione del bilancio regionale?
R. Probabilmente nessuno o quasi. L’assenza delle istituzioni nel nostro settore ormai persiste da troppo tempo, ci si poteva augurare che la Regione riuscisse ad approvare il bilancio nel tempo che si era prefissato, anche per rilanciare la propria immagine e per  tentare di accelerare i tempi di ripresa, ma le dico francamente che non sarà  questo mese in più a fare la differenza.
Però accanto al bilancio, di primaria importanza, altri interventi dovrebbero essere messi a punto. A differenza dell’aquilano e del sulmontino, molti centri della Marsica negli anni passati hanno aggiornato i loro piani regolatori e da questo è derivato un forte vigore per il settore edilizio e per l’importante indotto che gravita intorno ad esso.
Da noi e nella Valle Peligna ci sono dei ritardi preoccupanti per l’aggiornamento dei piani regolatori e questo crea una situazione di stasi. Non adeguando i piani regolatori, infatti, si bloccano numerose interazioni e si frena anche la possibilità di rivedere gli indici di edificabilità che costituirebbero fonte di potenziale sviluppo.
La situazione di cui parliamo non ha colore politico, i governi di centro sinistra e di centro destra che si sono succeduti nelle ultime legislature nella nostra Regione non hanno fatto nulla per migliorare la situazione.
Mi auguro che le istituzioni si muoveranno nel senso di una accelerazione dei tempi anche mediante la stesura di una legge sul piano casa che vada a regolare la disciplina in modo razionale e rigido affinché possa divenire un’arma positiva per la nostra economia.
D. Ha perplessità riguardo l’operato di questo Governo Regionale e se si quali?
R. In realtà non mi è possibile fare paragoni rispetto alla legislatura precedente in quanto l’attuale presidente si è insediato da poco più di 2 mesi, le dico soltanto che per ora l’unica cosa che questo nuovo Consiglio ha fatto è stato mettere nuovi ticket per cominciare a risanare, in parte, la situazione della sanità. Altra situazione negativa per la nostra Regione, che si è verificata in questi ultimi giorni, è la sua esclusione, insieme ad altre poche regioni, dallo stanziamento di fondi da parte del Governo centrale per grandi opere pubbliche. Mancanza di idee? O forse il debito della Sanità ci ha penalizzato anche in questo?
Sicuramente la sanità e il debito avranno influenzato negativamente il Governo nello scegliere l’Abruzzo per questi finanziamenti.
E’ vero che ci sono fondi stanziati a favore di molti Comuni e non ancora spesi, ma questo perché sono da tempo bloccati nelle reti della burocrazia, però già sbloccandoli si potrebbe cominciare a fare un passo avanti.
D. La ringrazio ancora e speriamo tutto proceda per il meglio.
R. Speriamo che indipendentemente dal ritardo di un mese, questo Governo Regionale faccia in modo che l’edilizia e l’economia della Regione si risollevino. Arrivederci e a presto.

Francesca Aloisi.

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