Prosa e poesia, premiati gli alunni della scuola elementare di Tornimparte

20 Gennaio 2014   17:40  

Sono stati premiati gli alunni della scuola primaria di Tornimparte. Il concorso, di natura Nazionale è  stato indetto dall'UNPLI, dalla Lega nazionale delle Autonomie, dal Centro internazionale Eugenio Montale e dal Centro di documentazione della poesia dialettale " Vincenzo Scarpellino e patrocinio dell' Unesco, della Presidenza della Repubblica, della Regione Lazio e Roma Capitale.

Il Bando emanato lo scorso Gennaio 2013 e scadeva il 31/07/2013- consisteva in Tre sezioni di Poesia- Tre di Prosa- Una di poesia per autori SIAE ed una di prosa per Autori SIAE. 

L'Istituto Comenio è stato coinvolto da Domenico Fusaro grazie all'entusiasmo della Maestra Maria Vecchioli  che è riuscita a coinvolgere  nove bambini  ( MOHAMED LAFSAHI-COLAIUDA DANIEL-SCARDACI GIORGIA- DI PROSPERO KARINA- TOMASSINI IRENE- DE ANGELIS  LUCA- MARZOLA FEDERICA- CARDUCCI CHIARA E  STEFANO ANDREASSI.

I ragazzi hanno partecipato tutti con una poesia inedita in dialetto, che oltre ad aver ricevuto l'apprezzamento della Giuria, la loro partecipazione,  ha fatto emergere la necessità, che il concorso stesso riparta da quei settori della società che non siano solamente quelli di poeti ed autori, ma il vero serbatoio delle culture popolari, nel quale le Scuole solo il vero carburante da dove attingere le culture popolari ed il dialetto stesso.

Al concorso hanno partecipato 351 autori con complessive oltre 500 opere.

Gli alunni della nostra scuola elementare di Tornimparte, per la partecipazione e La Pro Loco di Tornimparte per aver saputo coinvolgere una scuola ( unica in Italia), hanno ricevuto una Menzione Speciale.

Il risultato ottenuto va oltre le aspettative, perché sancisce la necessità , come sopra esposto, di dare altro ed  alto valore culturale al concorso, proprio attraverso una grande sezione dedicata alle scuole di ogni ordine e grado.

Solo attraverso questo coinvolgimento il Concorso stesso, come recepito dalla commissione, si ritrovano non solo  le  culture, le tradizioni, ed il modo di vita degli Italiani, ma anche la continuità di mantenimento di queste conoscenze per le future generazioni.

Come diceva Fabrizio De André, sulla scorta di quanto affermava Pasolini, l'Italiano senza l'apporto delle frasi idiomatiche provenienti da mille dialetti, sarebbe diventato"un linguaggio adatto solo a vender patate o ha litigare nei tribunali." La straordinaria ricchezza di idiomi che affondano le loro radici nei millenni è uno dei beni immateriali più importanti e prezioso del nostro paese, perché porta con sé storie, tradizioni, espressioni artistiche e culture dei popoli.


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