La protesta degli studenti universitari contro il caro affitti è tornata con forza in Italia, con il lancio ufficiale avvenuto presso La Sapienza di Roma. L'Unione degli Universitari ha avviato una mobilitazione nazionale che si protrarrà per tutta la settimana, coinvolgendo 25 città universitarie in tutto il paese attraverso "tendate," flash mob, presidi e manifestazioni. Il motto che guida questa protesta è "Vorrei un futuro qui," e gli studenti chiedono con urgenza "misure per poter studiare e lavorare in Italia, senza essere costretti a emigrare all'estero." Inoltre, anche il mondo della scuola è sceso in piazza, con il primo sciopero del settore all'inizio del nuovo anno scolastico.
La mobilitazione è stata lanciata ufficialmente a La Sapienza di Roma, con la partecipazione di una delegazione parlamentare dei partiti di opposizione, insieme a rappresentanti della Cgil e di varie associazioni che hanno deciso di sostenere gli studenti in questa iniziativa. Gli studenti dell'UDU hanno spiegato le ragioni della loro protesta: "Abbiamo deciso di piantare nuovamente le tende a Sapienza perché il governo continua a ignorare il caro costo degli studi e la crisi abitativa, senza adottare soluzioni concrete. Ci sentiamo traditi rispetto alle promesse che avevamo ricevuto prima dell'estate." Le prime azioni dell'Unione degli Universitari si sono svolte a Lecce, Palermo, Torino, Bologna, Perugia e, naturalmente, Roma. Successivamente, si uniranno altre venti città alla protesta.
Anche a Milano, gli studenti sono tornati a occupare le tende davanti all'Università Statale. Nonostante le intense proteste della primavera scorsa contro il caro affitto, nulla sembra essere cambiato con l'inizio del nuovo anno accademico. Il comunicato degli studenti afferma che le istituzioni, il governo e le amministrazioni comunali hanno offerto solo promesse vuote o soluzioni insufficienti che non affrontano realmente i problemi alla radice.
Parallelamente, il primo sciopero dell'anno scolastico è stato proclamato dal sindacato CSLE (Confederazione Sindacati Lavoratori Europei) per tutto il personale docente ed amministrativo, sia a tempo determinato che indeterminato. Le richieste al centro dello sciopero includono stipendi allineati agli standard europei, buoni pasto, l'incremento del personale docente, la revisione del sistema di supplenze e dell'algoritmo, l'integrazione del personale amministrativo nell'organico, la mobilità dei docenti senza vincoli, l'abolizione dei contributi di 400 euro per i Docenti Meritevoli, e la modifica dei nuovi profili amministrativi per essere inclusi nella terza fascia d'istituto nell'aggiornamento del 2024.