Sciopero al Call Center 3G di Sulmona contro il nuovo contratto Assocontact, per garantire tutele e diritti ai lavoratori del settore delle telecomunicazioni.
Una nuova protesta è scoppiata questa mattina al Call Center 3G di Sulmona, dove i lavoratori hanno dato vita a un presidio per rivendicare il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle Telecomunicazioni. L'iniziativa si inserisce in una più ampia mobilitazione nazionale, che ha coinvolto diverse realtà del settore, e che ha avuto come punto focale proprio l'azienda di Sulmona. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno spiegato le ragioni di questo sciopero, evidenziando come l'azienda stia aderendo a un contratto siglato da Assocontact, un'associazione che ha deciso di allontanarsi dalle convenzioni tradizionali per adottare un nuovo accordo con Anpit e Cisal. Un contratto che, secondo le sigle sindacali, riduce i diritti dei lavoratori, comprimendo le tutele a favore di una riduzione dei costi del lavoro.
Il contratto in questione, denominato BPO, è stato descritto in numerosi video e dichiarazioni come un accordo innovativo e migliorativo, ma i sindacati sostengono che, appena messo in pratica, ha mostrato gravi limiti. In particolare, gli accordi su malattia, lavoro supplementare e straordinario sono stati oggetto di modifiche già dopo meno di un mese, con un aggiornamento contrattuale datato 30 gennaio. Tali modifiche, evidenziano i sindacati, non fanno altro che ridurre ulteriormente le tutele per i dipendenti, senza apportare i miglioramenti promessi inizialmente.
In risposta alla situazione, i rappresentanti sindacali, a nome di tutti i lavoratori, hanno chiesto un intervento da parte del governo e delle forze politiche, invitando a riflettere sul sistema degli appalti nel settore delle telecomunicazioni. Secondo i sindacati, il sistema del massimo ribasso non è più sostenibile e compromette la qualità del lavoro e dei servizi, con il rischio di danneggiare i diritti dei lavoratori in nome di una competizione basata esclusivamente sul costo.
A fronte di queste problematiche, i lavoratori chiedono un'azione più incisiva da parte dei committenti, affinché possano garantire un sistema di appalti che valorizzi anche la qualità e non solo il risparmio, assicurando a chi lavora nel settore delle telecomunicazioni un contratto che rispetti i diritti e le tutele già acquisiti.