Questa mattina Domenico Pettinari Presidente del Movimento ‘Pettinari per l’Abruzzo’ e capogruppo consiliare, Caterina Artese e Massimiliano Di Pillo consiglieri comunali, hanno tenuto una conferenza stampa davanti ai silos dell’area di risulta di Pescara .
Il primo progetto di fattibilità per la “riqualificazione dell’area di risulta di Pescara – dichiarano Pettinari, Artese e Di Pillo - risale al 2018 e, passando per successive delibere, incluso il protocollo d’intesa tra Regione Abruzzo e Comune al fine di “dislocare … la costruzione di nuovi edifici su Pescara della Regione, su un’area di circa 10.000 mq”, è arrivato ai giorni nostri con la Delibera di Giunta n.523 del 31.05.2024 che prende atto del “progetto di fattibilità tecnico economico del primo lotto”.
L’area verde, chiamata “parco urbano” che si dovrebbe estendere per 6,6 ha dei circa 13 ha dell’area di risulta, con il primo lotto prevede la realizzazione di 4 ha di parco, effettuati tutto a carico del privato (Fondazione Pescara-Abruzzo) che copre l’intero costo di realizzazione pari a 4 milioni di euro.
Il progetto prevede di realizzare 2 silos per i parcheggi, uno a nord di 700 posti e uno a sud di 900 posti e un parcheggio interrato di 400 posti a ridosso dell’uscita principale della stazione.
Attualmente abbiamo circa 2392 posti auto che diventerebbero 2000. Con il primo lotto si prevedono 800 posti con lavori che iniziano nel 2025, da finire entro i 3 anni e con i fondi a disposizione si riescono a garantire, con 2 piani dei silos, soli 320 posti auto.
Riteniamo che se l’area di risulta doveva diventare un polmone verde per la città e questa era la vocazione maggiore dichiarata si doveva progettare almeno una porzione di verde pari al 60-70% e non fermarsi ai 6,6 ha ma forse solo 4 ha del primo lotto.
L’altra priorità dichiarata, quella dei parcheggi lascia seri dubbi.
Con il progetto del lotto 1 saranno garantiti solo 320 auto e quando e se saranno ultimati i lavori forse si arriverà a 800, attualmente sono circa 1300 e quindi ci sarà una perdita di quasi la metà!!!
Se poi consideriamo il secondo lotto che prevede circa 1100 posti ma considerando gli uffici pubblici questi saranno sicuramente insufficienti e saranno posti tolti alla cittadinanza.
Il Comune inoltre nella relazione generale della delibera n. 523 dichiara anche che prevede una riduzione della fruizione pubblica (?) e “un nuovo regime tariffario”.
Sono prospettive preoccupanti, a scapito della collettività.
Per non considerare che per la collocazione degli uffici pubblici (10000 mq) e strutture private e residenziali (2640 mq) occupano un’area “piccola”. Come saranno quindi questi uffici? Dei grattaceli?
Il “nostro” progetto prevedeva un parco verde a disposizione della mobilità sostenibile e dava a questo luogo la sua naturale vocazione quella, appunto, di essere luogo strategico e polifuzionale per la mobilità della nostra città.
La fantasia di un palazzo della Regione come simbolico centro di potere, che necessariamente si svilupperà in altezza, la riduzione dei parcheggi e un verde tutto da realizzare (si salverà il Pioppo quasi monumentale presente al centro dell’area?) a danno del servizio ora svolto del parcheggio e della mobilità sostenibile cittadina sono prospettive preoccupanti.
Inoltre, dopo i proclami della precedente consiliatura disattesi, a settembre del 2019 fu aperto nell’area di risulta il presidio della Polizia Locale, luogo di riferimento per qualsivoglia necessità non solo di legalità. Nel presidio furono installate monitor che permettevano il controllo di tutta l’area, collegata con un sistema di videosorveglianza molto importante per poter intervenire prima che un reato fosse commesso.
Da un paio d’anni è tutto chiuso, e le motivazioni di certo non sono a carico di chi opera, che ha sempre e comunque il nostro plauso e il nostro sostegno, parlo degli ufficiali e sottufficiali che onorano da sempre la divisa che vestono ogni mattina.
Considerazioni:
1) Con il recupero dell’area di risulta si doveva dotare prioritariamente la città di Pescara di un polmone verde centrale, quindi l’area doveva essere riprogettata con una vocazione maggioritaria a verde, con il progetto attualmente predisposto il Parco urbano occuperà sostanzialmente il 50% dell’area, 6,6 ettari su circa 13 totali, ora se la priorità era il verde ci si poteva spingere per arrivare a coprire il 60/65% dell’area con il Parco e non solo la metà.
2) Altra priorità che doveva essere garantita con il recupero dell’area di risulta erano i parcheggi, sappiamo bene che Pescara soffre di mancanza di parcheggi, soprattutto gratuiti. Con il progetto del 1 lotto su 1.300 parcheggi attuali, saranno garantiti a fine lavori solo 320 posti auto e pur considerando l’ultimazione dei piani della struttura arriviamo a 800 posti, con una perdita di quasi la metà degli attuali. Se poi consideriamo il 2 lotto che dovrà ancora partire, abbiamo ulteriori 700 posti con il silos previsto a nord e 400 con il parcheggio interrato, per un totale di 1.900 posti auto, contro i 2.329 attuali, considerato poi che bisogna anche considerare l’afflusso di auto dei dipendenti regionali, quindi, invece di aumentarli e portarli tipo a 3.000 posti auto vengono diminuiti, con il risultato che il costo della sosta aumenterà, per non subire perdite a scapito della società parcheggi del Comune e le persone saranno sempre più propense a recarsi verso i centri commerciali, con sosta in abbondanza e gratuita. Il Comune stesso nella relazione generale a pag. 12, del progetto allegato alla Delibera di Giunta n. 523 del 2024, dichiara che prevedono una diminuzione di fruizione dell’area dopo i lavori e con il nuovo regime tariffario per la sosta: “Assumendo una generica riduzione tendenziale delle dinamiche di utilizzo dell’area di risulta, è apparso ragionevole ipotizzare un ridimensionamento dell’offerta di stalli a pagamento compresa tra 900 e 700. La previsione di una potenziale riduzione degli stalli è stata assunta in considerazione della fisiologica contrazione della domanda causata dal nuovo regime tariffario, oltre che dal prevedibile aumento e futuro razionalizzazione della mobilità pubblica e ciclo-pedonale.”