Provincia di Chieti, l'opposizione: "Sul consuntivo 2009 l'ombra della Corte dei Conti"

07 Settembre 2011   13:51  

Sul conto consuntivo del 2009 della Provincia di Chieti aleggia lo spettro di una profonda rivisitazione della sezione abruzzese della Corte dei Conti per gravi irregolarita' di merito e per un eccessiva leggerezza e velocita' nel riconoscere debiti fuori bilancio per la cui fondatezza c'erano e restano dubbi.

E' quanto hanno dichiarato questa mattina a Chieti, in una conferenza stampa, i rappresentanti dei gruppi consiliari del Pd, Idv, Sel e Federazione della Sinistra in consiglio provinciale. E' un conto consuntivo che si chiude in negativo di una cifra sostanzialmente pari alla stessa del 2009 nonostante l'ente abbia incassato 1.532.741,46 euro da vendita di parte del patrimonio da dismettere e circa 400.000 euro dall'eliminazione di alcuni residui attivi e passivi.

"L'amministrazione - hanno detto i consiglieri di opposizione - anziche' ridurre il disavanzo, come raccomandato dai revisori dei conti, ha provveduto solo a spendere nel bilancio corrente. C'e' una lunga lista di residui attivi e passivi, per la quale abbiamo chiesto la verifica nell'apposita commissione consiliare, che potrebbe ridare credibilita' reale alla situazione finanziaria complessiva e modificare i parametri che, ancora oggi, pone l'ente nella condizione di essere 'strutturalmente deficitario'".

La piu' volte richiesta di verifica ed approfondimento dei molte voci debitorie - hanno aggiunto - e' stata sempre rifiutata dalla maggioranza di centro destra a guida Udc. Nel 2010, hanno rimarcato gli esponenti del centro sinistra, si sono spesi circa 2 milioni in piu' del previsto, relativamente al bilancio corrente, ma non negli investimenti o posti a riduzione del debito riconosciuto ed approvato nel 2009.

"Per questa gestione allegra non e' certo il centro sinistra che deve vergognarsi o chiedere scusa ai cittadini ma chi e' all'amministrazione attiva dell'ente. Il 2010 e' stato il primo anno solare intero di amministrazione del presidente Di Giuseppantonio ma ha certificato, in un crescendo preoccupante, il calo di percezione dell'esistenza dell'ente nel territorio e tra la gente, dove la presidenza ha di fatto rinunciato ad esercitare ogni attivita' politica di sintesi nelle questioni piu' significative legate alle vicende occupazionali, alla pianificazione in ogni settore, alla valorizzazione della costa teatina".


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