Pubblica Amministrazione intoccabile, non più!

Ma davvero c'è qualcuno nella Pubblica Amministrazione che crede che tanto non succederà nulla che possa intaccare le prerogative di cui ha goduto fino adesso?
Davvero le Organizzazioni Sindacali di categoria pensano che possano essere tutelate le attuali situazioni occupazionali e contrattuali senza pagare per le inefficienze e l'immobilismo burocratico?
Tutto ciò che il Governo non riuscirà a fare sarà imputato alla macchina burocratica e ad essa sarà addossata la responsabilità della mancata soluzione delle problematiche messe in campo.
Perché i problemi ci sono e tanti. Sono stati a marcire per decenni e invece di affrontarli si è preferito rinviarli. Ma la politica del rinvio non ha pagato e adesso i problemi sono ancora lì e si sono pure ingigantiti.
La cattiva amministrazione, il lassismo e la disaffezione hanno portato ad una staticità cancrenosa della macchina burocratica, che invece dovrebbe essere il volano per alimentare la necessità di crescita del Paese.
Le buone intenzioni di riattivare il meccanismo si impantanano in una palude di incapacità e convenienze legate alla storica certezza che comunque ognuno resterà al suo posto.
Ma c'è una delicata situazione nuova, che è sotto gli occhi di tutti.
Il Paese è fermo, non cresce e la prospettiva è quella di un impoverimento che toccherà tutti i settori della vita sociale, compresi gli addetti alla Pubblica Amministrazione, per i quali le prospettive sono quelle di un ridimensionamento nel numero e nelle retribuzioni.
Eppure Essa è essenziale per la vita del Paese e allora perché non rimuovere le cause che hanno portato a questo stato di cose?
Dobbiamo proprio farci ancora del male per difendere posizioni parassitarie che fanno male almeno quanto quelle degli evasori fiscali?
Discutiamone e portiamo avanti le soluzioni, partendo da quelle parti della Pubblica Amministrazione che sono sane e orgogliose di prestare la propria attività in un servizio pubblico che serve al Paese e che fa sentire orgogliosi coloro che si dedicano, con lo spirito giusto, alla propria attività e che riempiono di contenuto quella meravigliosa espressione che li identifica come "Servitori dello Stato".

Ferdinando Balzano