Puntata del 31 agosto 2007

31 Agosto 2007   17:50  

Servizio civile: una scelta di pace Il Servizio Civile Nazionale, come opportunità per i giovani, come strumento di pace, come ponte di dialogo con altri popoli ed altre culture, sarà protagonista della giornata del 27 agosto presso il cortile di Palazzo Dragonetti in Via Roio 12 a L’Aquila, a partire dalle ore 17.30. L’evento è stato organizzato dall’Arci Servizio Civile L´Aquila, in collaborazione con la Regione Abruzzo e il Centro di Servizio per il Volontariato della Provincia dell´Aquila. Obiettivo dell’appuntamento è quello di proporsi, in particolare ai giovani aquilani, come un momento di incontro, promozione ed informazione sulle tante opportunità offerte dal Servizio Civile Nazionale, anche in vista del bando straordinario di imminente pubblicazione. NONO FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA NATURALISTICO ED AMBIENTALE Dopo le otto tappe in piccoli borghi abruzzesi, il gran finale a Giulianova con Maria Teresa Ruta. I premi e i protagonisti. I premi, decisi dalla giuria presieduta dal regista Marcello Ramognino, sono stati consegnati il 19 Agosto nel Gran Galà di Giulianova ( Teramo) condotto da Maria Teresa Ruta. Torna il “Festival internazionale del cinema naturalistico ed ambientale” per il secondo anno ha scelto la fortunata formula itinerante che lo ha portato dal 4 al 19 agosto nelle piazze di otto splendidi borghi delle montagne abruzzesi: Roccascalegna (4 e 5 agosto), Intermesoli (7 agosto), Pietracamela (8 agosto) Civitaquana (10 -11 agosto), Farindola (12 agosto), Rigopiano (13 agosto), Capestrano (15 agosto), Fano Adriano (17 agosto). La cerimonia di premiazione, presentata da Maria Teresa Ruta, avrà luogo a Giulianova il 19 agosto. “ L’idea di svolgere la manifestazione in Abruzzo – spiega il direttore del festival Riccardo Forti – è motivata dalla volontà di proporre un genere cinematografico in luoghi ricchi di natura e memoria storica, che è poi la linfa vitale del documentarismo. Con la formula itinerante inoltre questa forma d’arte, come è avvenuto l’anno scorso, sarà fatta conoscere e apprezzare ad un ampio pubblico”. I documentari premiati il 19 agosto a Giulianova Oltre la sbarra di Marco Leopardi si aggiudica il Premio del pubblico, forse il più ambito pechè votato dagli spettatori lungo il tragitto il tour del festival. Chernobyl sembra ormai un ricordo sbiadito. Ma ancora oggi, a venti anni dall’incidente, i rigidi posti di blocco che vietano l’ingresso alle zone altamente radioattive sono la testimonianza di un’emergenza mai finita. Al di là di una sbarra sorvegliata dai militari, che delimita la zona più radioattiva della Bielorussia, sono rimasti diversi villaggi fantasma che furono evacuati all’epoca del disastro. Ma il paese di Dubovi Log, è ancora incredibilmente abitato da 200 persone. Massimo Bonfatti è un infermiere italiano che da molti anni ha deciso di aiutare la popolazione di Dubovi Log organizzando i soggiorni all’estero per i bambini che vivono in questa realtà. Con il passare degli anni ha però capito che queste iniziative non sono sufficienti a contrastare i problemi causati dalle radiazioni. Bisogna affrontare le difficoltà all’interno delle comunità colpite, offrire alle popolazioni tutti gli strumenti possibili per limitare i danni delle radiazioni e insegnare ai sopravvissuti come convivere con un nemico invisibile, ma non per questo meno pericoloso. Nell’ambito del “Progetto Humus”, Massimo vuole dimostrare che è possibile coltivare nelle zone contaminate, e garantire così agli abitanti della zona oltre la sbarra la possibilità di avere sulle loro tavole prodotti assolutamente privi di radiazioni. Il documentario racconta uno dei viaggi di Massimo nel villaggio di Dubovi Log. Uno dei suoi obiettivi e quello di creare la consapevolezza e la memoria della disgrazia di Chernobyl nei giovani. Con una telecamera insegna ai ragazzi come raccogliere le testimonianze di amici e parenti che hanno vissuto l’incidente nucleare che 20 anni fa sconvolse completamente la vita di questo luogo. Testimone significativa di questa realtà è la famiglia di Sasha, una ragazzina quattordicenne, che assieme alla sua famiglia vive il desiderio di andare a vivere altrove, ma le loro condizioni economiche non glielo permettono. Il viaggio di Massimo è l’occasione per conoscere da vicino questa realtà, ancora agghiacciante, che l’opinione pubblica sembra aver dimenticato. A nord di me stesso di Massimiliano Sbrolla vince il Gran premio della giuria. Il documentario racconta l´esperienza di un alpinista, Ario Sciolari, che ha attraversato la Norvegia in solitudine, con l´unica compagnia di due lupi e della telecamera, che diviene in questo caso un occhio con cui guardare dentro sè stessi. La serie Gli antichi mestieri del Parco Regionale Sirente-Velino del giovane regista Luca di Giacomantonio, della Unovideo dell’Aquila, si aggiudica il Premio al valore didattico. La serie di quattro film va alla riscoperta di antichi mestieri, una volta comuni e che oggi si stanno perdendo nel vortice dell’industrializzazione e della globalizzazione. Al di là della cura nella ricerca delle antiche realtà artigianali, documentate con rigore didattico, un grande valore aggiunto è rappresentato dalle pillole di saggezza popolare che i testimoni dispensano allo spettatore, costringendolo ad una riflessione, talvolta amara, sui motivi e sui traguardi del cammino quotidiano delle nostre società. Alessandro Di Federico con il Custode dei boschi si aggiudica il Premio al giovane regista. Il documentario è ambientato nella Riserva naturale del Lago di Penne. Un delicato film il cui il rigore scientifico si unisce a poesia, favola e leggenda. Ad una regia accorta e puntuale si uniscono una ottima fotografia e un ottimo montaggio. Da sottolineare la scelta delle musiche d´ accompagnamento che, come sempre dovrebbe essere, vanno a sottolineare e commentare la scena senza essere mai banali o gratuite. Altri documentari e autori in concorso Poi tirando fuori a caso nastri di celluloide dalla cornucopia del Festival, troviamo i documentari del narratore ambulante Pierluigi Giorgio, che l’anno scorso con il suo carro azzurro di Ge0&geo ha seguito le tappe del festival, facendo anche incetta di applausi e premi. Questa volta Giorgio racconta della Sicilia dei cantastorie e dei pupari, la Lombardia dei navigli, gli artigiani del suo Molise. Marco Leopardi ha proposto con “Oltre la sbarra”, un reportage su Cernobyl, una tragedia ancora attuale, e con “Il colosso d’Europa” un documentario squisitamente naturalistico dedicato al bisonte europeo, come a dire . Sostenibilità di Marco Terenzi e Daniela Melandri riferisce delle buone pratiche di bioarchitettura e risparmio energetico in giro per il mondo. Lodovico Prola ( “Federico II l’imperatore naturalista”) ha viaggiato nei luoghi di Federico II seguendo la passione dello “stupor mundi” per la caccia con il falcone. Diego D’Innocenzo ( “Un Mondo perfetto”) è andato nelle colonie dei religiosi Mennoniti del Messico, che praticano l’utopia quasi commuovente di voler fermare il tempo isolandosi dal mondo e dal progresso . Vincenzo Pergolizzi con Navi avvelenate Un porticciolo dell’Egeo turco si è tramutato, ormai da un quarto di secolo, nel più grande centro del Mediterraneo di demolizioni di vecchie navi occidentali. Le demolizioni a buon prezzo sono prive delle minime prevenzioni per operai e ambiente. Quasi mille uomini lavorano i più diversi materiali tossici senza nessuna protezione, arrivando da villaggi lontani anche 1400 chilometri. Le diciotto società di demolizione li assumono come stagionali, dai tre ai sei mesi: l’amianto respirato farà effetto dopo qualche anno. Decisamente originale e foriero di riflessione il documentario di Fabio Gianotti “Nani di pietra, giganti di carta”. “ Viviamo – spiega l’autore - nell’era del premi un bottone e tutto si muove, bombardati da sirene che ci spingono verso il consumo sfrenato. Il documentario dunque esplora, con questa consapevolezza, sacche di mondo antico, nelle montagne piemontesi. I movimenti dei contadini e dei pastori diventano pensati, i gesti sono lenti, il consumo di energia è circolare e riduce l’entropia che invece sta devastando la sottostante pianura padana invasa dagli ipermercati e dal cemento pietra che vive di Marco Andreini Esplora invece la Gola della Rossa e le grotte di Frasassi il documentario “La pietra che vive” di Marco Andreini, in luoghi dove il tempo plasma le montagne e le valli, ma con un sentire estetico ben diverso da quello dell’uomo che le montagne le sventra con le cave e le perfora con autostrade. Lo spettacolare Clorophilla degli Opache team è dedicato allo spettacolare mondo della mountain bike, Protagonista è il paesaggio del Gran Sasso e altre montagne, la scoperta lenta del territorio, e il brivido dell’acrobazia, la passione per un mezzo di trasporto che è ancor prima un veicolo di emozioni. Se ne consiglia la visione agli amministratori locali e ai patiti di moto rumorose e invadenti Suv. Il “Premio alla carriera” ad Enzo Falconi Responsabile degli Audiovisivi Enel. Nei suoi numerosi documentari, premiatissimi a livello internazionale –si legge nella motivazione – Enzo Falconi ha saputo coniugare le esigenze di un equilibrato sviluppo energetico, soprattutto attraverso l’uso delle fonti rinnovabili, con l’inderogabile necessità della salvaguardia dell’ambiente. La sua acuta attenzione alle cose e ai fatti che racconta, talvolta condita da un pizzico di ironia, unita al suo essere presente in ogni fase di lavorazione del film ne fanno, in questo mestiere, un vero “artigiano” nel senso più nobile del termine”. Il “Premio Cavatassi al divulgatore scientifico” viene assegnato a Vincenzo Vomero Vincenzo Vomero è da sempre impegnato in un lavoro di divulgazione scientifica che a molti può sembrare oscuro. E’ stato direttore del museo di zoologia di Roma ed è stato tra i principali artefici della sua rinascita, elevandolo da contenitore di curiosità per lo più impagliate, a strumento efficace di cultura. Oggi, Vomero è Direttore dei Musei Scientifici di Roma, a capo di un comitato che si prefigge di valorizzare i tanti musei a vocazione scientifica, grandi, medi e piccoli che sembrano perdersi nell’immenso panorama di più celebrate realtà museali Romane. Un progetto che si pone l’obbiettivo della realizzazione di una Città della scienza, in grado di annullare il poco invidiabile primato che vedeva Roma unica, tra le grandi capitali, a non esserne dotata. Il “Premio Natura & Ambiente” al tour operator Niels Van Bemmelen Il premio Natura & ambiente viene assegnato ogni anno a personalità, rubriche editoriali, radiofoniche e televisive, aziende che con la loro attività e il loro impegno contribuiscono alla salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente e della natura. Quest’anno viene premiato Niels Van Bemmelen. Imprenditore di Amsterdam, capita per caso in Abruzzo, si innamora del paesaggio e decide di trapiantarvi le proprie radici. Inizia un’attività di tour operator completamente diversa da quella dei promotori del turismo “mordi e fuggi”. Propone direttamente in Olanda itinerari turistici che esplorano quella storia e quella cultura che si celano dietro il paesaggio e interpreta così, in chiave moderna, quel concetto che animava i Grandi del “Viaggio in Italia”: arricchimento culturale e, al tempo stesso, incremento di suggestioni spirituali. Il Premio Cinema Pro Natura all’Albania Cinema Pro Naura viene quest’anno aggiudicato all’Albania, che al di là di facili stereotipi, è una terra stupenda e con grandi potenzialità, in particolare sul fronte del turismo sostenibile e che grandi sorprese riserva sul piano della cultura. L’Albania ha anche una validissima tradizione documentaristica e cinematografica. Registi come Viktor Gjika, Edmon Budina, Emir Keta, Jllie Pepo, per citarne alcuni, sono impegnati a proporre un’immagine nuova del loro Paese, dando così un contributo a far attraversare definitivamente all’Albania, il guado della transizione. Ritirerà il premio Vera Cara, primo segretario ambasciata dell’Albania. Finale in musica con Frank J. Finger La serata prevede anche un momento musicale con il bluesman abruzzese Frank J. Finger. Talento cristallino e affermato, Frank J. Finger, alias Gianfranco Caruso, si cimenta con generi estremamente diversi tra loro come blues, jazz, classica, latina e celtica. Da alcuni anni è insegnante di chitarra acustica alla scuola Start di Castelnuovo Vomano.

 


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