Quando Si Potranno Accendere i Termosifoni? Le Regole Nazionali Città per Città

07 Novembre 2023   17:16  

Il maltempo degli ultimi giorni ha portato un calo repentino delle temperature su tutto il territorio italiano, segnando ufficialmente la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno. Molti stanno ormai recuperando i capi d'abbigliamento invernali e le coperte, ma con il passare dei giorni e il freddo che si fa sempre più intenso, l'attenzione si sposta sui sistemi di riscaldamento. La domanda che molti si pongono è: quando sarà possibile accendere i termosifoni?

Nonostante il freddo non abbia ancora fatto la sua comparsa in molte parti d'Italia, in alcuni comuni, seguendo le disposizioni delle autorità locali, gli impianti di riscaldamento domestico sono già stati attivati. Vediamo, quindi, come cambia il calendario di accensione dei termosifoni da regione a regione. Nonostante le preoccupazioni riguardo all'inflazione legate ai recenti conflitti internazionali, è probabile che si tornerà alle normali regolamentazioni, abbandonando quelle eccezionali adottate lo scorso anno a causa degli alti costi energetici derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina.

La data di accensione dei termosifoni varia, come sempre, a seconda della zona climatica di residenza. L'Italia è suddivisa in sei zone climatiche in base alle temperature medie annuali. Si parte dalla Zona A, la più mite, per arrivare alla Zona F, dove i riscaldamenti possono rimanere accesi tutto l'anno.

  • Zona A: Questa zona comprende le località del Sud e delle Isole (Lampedusa, Linosa e Porto Empedocle). I riscaldamenti possono essere accesi dall'8 dicembre al 7 marzo, per un massimo di 5 ore al giorno.

  • Zona B: Qui rientrano le province di Reggio Calabria, Crotone, Trapani, Siracusa, Palermo, Messina, Catania e Agrigento. Gli impianti possono essere attivati dall'8 dicembre al 23 marzo, per un massimo di 7 ore al giorno.

  • Zona C: Questa zona comprende le province di Imperia, Latina, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno, Bari, Lecce, Taranto, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Cagliari, Oristano, Sassari e Ragusa. Gli impianti si possono accendere dal 22 novembre al 23 marzo, per un massimo di 9 ore al giorno.

  • Zona D: Qui rientrano le province di Genova, La Spezia, Savona, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Massa Carrara, Siena, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Roma, Viterbo, Terni, Avellino, Chieti, Pescara, Foggia, Isernia, Matera, Caltanissetta, Nuoro, Teramo e Vibo Valentia. Gli impianti possono essere accesi dall'8 novembre al 7 aprile, per un massimo di 11 ore al giorno.

  • Zona E: In questa zona rientrano le province di Alessandria, Asti, Aosta, Biella, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bolzano, Gorizia, Pordenone, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza, Venezia, Arezzo, Perugia, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Campobasso, Potenza e Enna. La provincia di Trento rientra in questa zona, con l'eccezione delle zone edificate a oltre 431 metri sul livello del mare. In queste aree, gli impianti possono essere attivati dal 22 ottobre al 7 aprile, per un massimo di 13 ore al giorno.

  • Zona F: Questa zona comprende le province di Cuneo, Belluno e Trento, per le zone edificate a oltre 431 metri sul livello del mare. In queste zone, non ci sono limitazioni orarie per l'accensione dei termosifoni.

Tuttavia, esistono delle eccezioni e dei casi particolari in cui gli amministratori locali possono derogare alle regole stabilite. I sindaci hanno la facoltà di ampliare i periodi annuali e la durata giornaliera di accensione dei termosifoni, ma solo in situazioni climatiche eccezionali e con una durata giornaliera non superiore alla metà di quella prevista in condizioni normali.

Dopo le regole eccezionali dell'anno scorso, adottate per far fronte alla crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina, è probabile un ritorno alle regole ordinarie se non ci saranno proroghe o nuovi provvedimenti governativi. Il calendario di accensione dovrebbe tornare a basarsi sul Decreto del Presidente della Repubblica numero 74 del 2013 e sul Decreto del Presidente della Repubblica numero 412 del 1992.

È importante notare che, nonostante la recente chiusura in netto calo del prezzo del gas e le condizioni degli stoccaggi, le speculazioni dei fornitori stanno suscitando preoccupazioni. Le associazioni stanno richiedendo interventi e sussidi per le famiglie, soprattutto in vista dell'approvazione della prossima manovra finanziaria. La gestione del riscaldamento nei prossimi mesi sarà, dunque, un aspetto cruciale per molte famiglie italiane.


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