Quando arrivano i rimborsi ai Comuni abruzzesi per l'emergenza neve di febbraio?

30 Maggio 2012   13:26  

E' stata presentata  un' nterrogazione a risposta immediata a firma del Vice Presidente Giovanni D’Amico  per chiedere al Presidente Chiodi e all’Assessore Giuliante  il motivo per cui i Comuni  abruzzesi che hanno fatto fronte con fondi propri alla emergenza durante e subito dopo le nevicate del febbraio 2012, non sono stati ancora rimborsati, pur avendo regolarmente rendicontato la spesa , secondo  disposizione regionale.

La Giunta regionale e l’assessore Giuliante sono latitanti  su questo argomento- dichiara Giovanni D’Amico PD – ancora non è dato sapere  modalità e certezza dei tempi  e come l’Assessore regionale  ed il Governo nazionale intendono  compensare  le Amministrazioni locali, ora pressate da richieste di pagamento da parte dei fornitori di servizi ed attrezzature, e che vedono  aggravata la condizione economica e finanziaria dei propri bilanci.

Il Consiglio regionale, all’unanimità, ha approvato una risoluzione  il 14 febbraio 2012, ovvero subito dopo quei  drammatici giorni, che impegnava  il Presidente della Giunta e l’Assessore alla protezione civile  perché immediatamente  si rapportassero con  il  Governo assicurandosi che tutte le spese effettivamente sostenute dagli Enti locali per l'emergenza neve venissero  riconosciute e ristorate dallo Stato, richiedere l'esclusione dal Patto di stabilità per le spese sostenute dai Comuni per l'emergenza neve e il ripristino delle infrastrutture, chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Interni, ai Presidenti di Camera e Senato ed ai Parlamentari abruzzesi, apposita norma che escludesse  per tale calamità, in Abruzzo e nel resto d'Italia, l'applicazione della disposizione legislativa contenuta nell'art. 5 quater della Legge 26 febbraio n.10/2011, assicurando le risorse finanziarie dello Stato per il ristoro dei danni ed il ripristino delle infrastrutture danneggiate. ''E’ stato fatto? – si chiede D’Amico. Ne il Consiglio regionale, né gli Enti locali  hanno avuto riscontro . Aspettiamo le risposte  nella seduta del 5 giugno.

SI ERA DETTO E DECISO...

VERBALE N. 106/2 OGGETTO:
Risoluzione: Rischio idrogeologico ripristino viabilità stradale ridotta. 

IL CONSIGLIO REGIONALE 

Vista la risoluzione a firma dei consiglieri D'Alessandro Camillo, Ruffini, D'Amico, Di Pangrazio, Di Luca, Sclocco, Venturoni e Di Matteo recante: Rischio idrogeologico ripristino viabilità stradale ridotta; Udita l'illustrazione del consigliere D'Alessandro Camillo; Uditi gli interventi del consigliere Venturoni e, per la Giunta regionale, del Presidente Chiodi;all'unanimitàL'APPROVA  nel testo che di seguito si trascrive:

«Il Consiglio regionale d'AbruzzoPremesso che: nel mese di febbraio 2012 un'eccezionale ondata di maltempo ha interessato tutta la Regione Abruzzo, con forti nevicate che hanno interessato gran parte del territorio regionale ed, in particolare, le aree interne, nonché eccezionalmente anche la costa abruzzese;

tali fenomeni nevosi hanno causato notevoli danni economici alle imprese produttive, al commercio in generale, al mondo dell'agricoltura, agli allevamenti, al turismo montano, ai Parchi naturali, alla fauna selvatica ed alle coste;

gli Enti locali abruzzesi hanno dovuto assumere su di sé ogni onere per far fronte all'emergenza collassando così, i già precari bilanci comunali;diverse aree del territorio regionale, che erano già state colpite dal sisma del 06 aprile 2009 e dall'alluvione del 01-02 marzo 2010, vedono drammaticamente aggravata la propria condizione economica e finanziaria;

i danni conseguenti alle eccezionali nevicate ammontano a diverse decine di milioni di euro in tutta la Regione, che tra l'altro dovrà affrontare un'altra emergenza post-neve: il rischio idrogeologico ed il ripristino di una viabilità stradale ormai in ginocchio;VISTO CHE:con il D.L. 225 del 29 ottobre 2010 (il così detto "mille proroghe") convertito nella Legge 26 febbraio n.10 del 2011 è stata istituita la cosiddetta 'tassa sulle disgrazie' la quale prevede che in caso di calamità naturali, prima di poter accedere al fondo nazionale di protezione civile, la Regione interessata da calamità debba far fronte ai relativi costi provvedendo a disporre "aumenti, sino al limite massimo consentito dalla vigente legislazione, dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero le maggiorazioni di aliquote attribuite alla regione, nonché ad elevare ulteriormente la misura dell'imposta regionale di cui all'art.17, comma 1 del decreto legislativo 21 dicembre 1990, n.398 (ossia quello sulle accise per i carburanti), fino ad un massimo di cinque centesimi per litro, ulteriori rispetto alla misura massima consentita";

tanto premesso

IMPEGNA il Presidente della Regione Abruzzo e la Giunta regionale a:

1. sollecitare il Governo assicurandosi che tutte le spese effettivamente sostenute dagli Enti locali per l'emergenza neve vengano riconosciute e ristorate dallo Stato;

2. richiedere l'esclusione dal Patto di stabilità per le spese sostenute dai Comuni per l'emergenza neve e il ripristino delle infrastrutture;

3. chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Interni, ai Presidenti di Camera e Senato ed ai Parlamentari abruzzesi, apposita norma che escluda per tale calamità, in Abruzzo e nel resto d'Italia, l'applicazione della disposizione legislativa contenuta nell'art. 5 quater della Legge 26 febbraio n.10/2011, assicurando le risorse finanziarie dello Stato per il ristoro dei danni ed il ripristino delle infrastrutture danneggiate;

4. accertare le ragioni delle inadempienze riscontrate da parte dei titolari di concessioni di servizi pubblici relativi alla viabilità, ai trasporti, alla fornitura dei servizi elettrici, idrici. In particolare a verificare le condizioni contrattuali in capo ai titolari dei servizi pubblici regionali che hanno sottoscritto contratti direttamente con l'Ente Regione, anche al fine di prevedere norme stringenti circa la manutenzione delle infrastrutture di proprie competenza». 

 


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