Quasi otto milioni di italiani poveri

E' finita la crisi?

15 Luglio 2010   15:13  

Sono 7 milioni e 810mila gli italiani in condizioni di poverta', vale a dire il 13,1% dell'intera popolazione. E' quanto si legge nel rapporto Istat sulla poverta' riferito al 2009. In condizione di poverta' assoluta sono 3 milioni e 740mila, pari al 5,2% dell'intera popolazione.

I nuclei familiari in condizioni di poverta' relativa sono 2 milioni 657mila e rappresentano il 10,8% delle famiglie residenti in Italia. In questa categoria sono 1 milione e 162mila le famiglie in condizioni di poverta' assoluta, pari al 4,7% del totale.

Tenuto conto dell'errore campionario, le cifre sono sostanzialmente stabili rispetto al 2008. Anche per il 2009 nel Mezzogiorno si confermano i livelli elevati di incidenza della poverta' del 2008 (22,7% per la relativa, 7,7% per l'assoluta), ma e' aumentata la percentuale di coloro che si trovano nelle condizioni piu' gravi (dal 17,3% al 18,8%): vuol dire che il numero di famiglie in assoluta poverta' e' rimasto pressoche' invariato, ma le loro condizioni medie sono peggiorate.

Per il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, "la novita' dei dati Istat sulla poverta' e' legata alla loro stabilita'" e questo e' dovuto "sia dovuto a forme di protezione del reddito e di protezione sociale che hanno sostenuto soprattutto i capi famiglia che non hanno perso il lavoro". E ha aggiunto: "Ovviamente 3 milioni di poveri sono tanti e non c'e' dubbio che bisogna occuparsene, ma non bisogna fare confusione tra poverta' assoluta e poverta' relativa. Quest'ultima indica solo un livello di diseguaglianza".

Nel 2009 la linea di poverta' relativa e' risultata a 983,01 euro, circa 17 euro inferiore al 2008.

Nel Nord la situazione non e' mutata in modo significativo rispetto; al Centro l'incidenza di poverta' relativa aumenta tra le famiglie con a capo un operaio (dal 7,9% all'11,3%), costituite per i due terzi da coppie con figli. Tra questa categoria diminuiscono le famiglie con piu' di un occupato, a conferma del fatto che nel 2009 i giovani che hanno perso il lavoro appartenevano, in percentuale superiore alla media, a nuclei con persona di riferimento operaia.
Il Mezzogiorno, dopo l'aumento osservato tra il 2007 e il 2008, non presenta variazioni significative, ma conferma un valore quattro volte superiore a quello rilevato nel resto del Paese.

Un primo commento arriva dal Codacons: "I dati indicano che non vi e' stato alcun miglioramento rispetto all'anno buio della crisi. Anzi. Le cifre sono comunque fuorvianti, perche' prendono in considerazione solo le persone sotto la soglia di poverta' e non pure i 'quasi poveri', quelli che, pur collocandosi sopra questo limite, non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Per il Codacons sono circa 15,5 milioni di italiani, ossia il doppio. Che il governo estenda la social card almeno a tutti i poveri indicati dall'Istat".

 


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