Quattro dipendenti su dieci senza contratto, sanzioni pesanti e sospensione dell’attività: nuovi controlli intensificati nel settore ristorazione per garantire legalità e sicurezza.
A Pescara, un ristorante è finito sotto i riflettori dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro (NIL) dopo un controllo che ha portato alla scoperta di quattro lavoratori su dieci impiegati senza regolare contratto. L’operazione ha determinato l’immediata sospensione dell’attività e l’applicazione di una sanzione amministrativa pari a 15.600 euro nei confronti del titolare.
Gli accertamenti hanno inoltre messo in luce la mancata formazione obbligatoria per i dipendenti coinvolti, requisito fondamentale in materia di sicurezza sul lavoro. Per questa ulteriore irregolarità è stata comminata una sanzione aggiuntiva di 1.850 euro, a conferma della gravità delle violazioni riscontrate.
Secondo quanto reso noto, l’intervento si inserisce in una serie di controlli mirati predisposti dal NIL in sinergia con il Comando Provinciale dei Carabinieri, seguendo le direttive dell’Ispettorato Territoriale di Chieti-Pescara. L’obiettivo è contrastare il lavoro sommerso e rafforzare il rispetto delle regole in un settore, quello della ristorazione, spesso caratterizzato da impieghi temporanei e non dichiarati.
Negli ultimi mesi, casi analoghi sono emersi anche in altre province abruzzesi, dove diverse attività sono state colpite da sospensioni e sanzioni. Le ispezioni hanno evidenziato criticità legate non solo all’impiego di personale in nero, ma anche a carenze nei dispositivi di protezione, nei corsi di formazione e nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.
Il provvedimento adottato a Pescara conferma la linea di tolleranza zero nei confronti delle irregolarità occupazionali, con conseguenze economiche rilevanti per i datori di lavoro che scelgono di non adeguarsi. Una strategia che mira a tutelare i dipendenti, garantire condizioni di lavoro sicure e salvaguardare la concorrenza leale tra le imprese del settore.