Querela a Primadanoi.it: alta prova di tafazzismo

13 Marzo 2009   18:48  

Un siparietto che sembra uscito da una sceneggiatura di Ennio Flaiano: l’intera giunta comunale di Pescara si riunisce “come un sol uomo”, penna stilografica in resta, per sottoscrivere una sonora denuncia nei confronti del quotidiano on line Primadanoi.it, reo di aver riferito di incontri segreti tra l'attuale giunta e l'ex-sindaco D'Alfonso “ufficialmente impedito nelle sue funzioni di amministratore causa certificato medico”. Per dirla tutta in calce all'articolo incriminato, Primadanoi.it ha anche pubblicato la smentita del piccatissimo sindaco D'Angelo: “Né io, né la giunta che presiedo dal gennaio scorso abbiamo mai incontrato o incrociato Luciano D’Alfonso in alcun incontro o riunione segreta.”

Ma evidentemente non è parso sufficiente.

Nelle strategia comunicativa del sindaco, proviamo ad ipotizzare, ai cittadini pescaresi doveva arrivare un messaggio chiaro e forte: l’attuale maggioranza non ha più nulla a che fare con l’ex-sindaco. Nessuno più gli telefona, chiede a lui consulto. D'Alfonso è malato e sotto processo, non fa più politica. E come se non esistesse. Immaginiamo la scena: un assessore a passeggio incontra D'Alfonso, suo vecchio amico, compagno di partito, l'uomo a cui deve le sue fortune politiche, senza il quale non sarebbe nemmeno vicepresidente di una bocciofila. D'Alfonso accenna un cordiale saluto, ma l'assessore esclama solennemente: “Gradirei, signor D'Alfonso, che lei non rivolga alla mia persona la parola né il saluto. La deontologia professionale mi vieta di interloquire con lei. Sa meglio di me infatti che il procedimento giudiziario in corso di fatto le impedisce di occuparsi dell’amministrazione della città, e io sono appunto un amministratore nell'esercizio delle sue funzioni. Buona sera”

Oppure il senso della querela è il far sentire più sicuri i cittadini e le cittadine pescaresi, contro la minaccia rappresentata dalla disinformazione. Una ronda anomala che, con tanto di pettorina, fa irruzione nei pericolosa suburbia del web. Una tonica e virile operazione comunicativa, per riconquistare il consenso perduto, e per risollevarsi dal pasticciaccio del calice di Toyo Ito.

Andrebbe brevettata questa strategia di marketing politico, risultati alla mano: Primadanoi.it, manco a dirlo, ha ricevuto una valanga di attestati di solidarietà. Al sindaco invece neanche una bonaria pacca sulla spalla. Anzi è stato sommerso dalle critiche. Molte provenienti da sinistra, dal suo potenziale bacino elettorale, come quelle di Maurizio Acerbo, che parla di “caduta di stile gravissima”, o il comitato “Sicurezza e Legalità”, che considera l'attacco assolutamente fuori luogo", o anche l'associazione Pescara in Comune, che vede come “unica differenza tra il PD e il PDL una sola lettera” perchè “i metodi ormai sono gli stessi, così come i fini perseguiti e le strategie”.

Quest'ultima sottolineatura non è forse esatta: se il presidente Berlusconi dovesse inoltrare querela a tutti i comici, blogger, attivisti e politici che lo bersagliano quotidianamente, potrebbe raddoppiare il suo già invidiabile reddito a suon di risarcimenti.

Il sotto segretario Nicola Cosentino è accusato in centinaia di pagine web di essere nientemeno che un affiliato al clan dei Casalesi. Si è limitato a querelare l'Espresso, ma solo dopo ripetuti attacchi. Alla ministra Maria Stella Gelmini sono state dette pubblicamente, anche in prima serata televisiva, le cose più turpi. E si possono fare altri esempi. Con le querele però ci vanno piano, non perchè i politici del centrodestra siano più buoni e tolleranti, figuriamoci, ma perchè i meccanismi della comunicazione, con qualche eccezione, li conoscono meglio di molti loro colleghi del centrosinistra, e sanno che una querela non fa altro che amplificare il messaggio ritenuto sgradito o non veritiero, rischiando così di far perdere voti e consenso.

In questo triste periodo di crisi, poi, ci sarebbero ben altri argomenti per una conferenza stampa. Ci sono problemi enormi da affrontare a Pescara. Sta montando la rabbia e la disperazione tra i giovani senza futuro, tra i lavoratori senza più stipendio tra i pensionati sulla soglia della miseria. Non è benaltrismo, è la dura realtà. E i cittadini si sentono sempre meno rappresentati, come dimostra il  mostruoso astensionismo registratosi alle elezioni regionali. L’ultimo dei loro problemi è il calice di Toyo Ito. E la presunta disinformazione di Primadanoi.it, un organo di informazione che comunque ha sempre dato prova di attendibilità, serietà e correttezza.

Il sindaco D'Angelo avrà le sue ottime ragioni giuridiche ad inoltrare querela. Ma politicamente la decisione equivale ad una sublime prova di tafazzismo, icona della sinistra che si vuole male. Il Pd a Pescara perderà vagonate di voti per questa vicenda. Si accettano scommesse. E ad uscirne rafforzata non sarà certo la credibilità del sindaco e della sua giunta, ma quella del giornalismo indipendente, che è il sale della democrazia, e che ovviamente può anche sbagliare talvolta, come è umano che sia.

Scrivono a tal proposito il direttore di Primadanoi.it Alessandro Bianciardi e la redattrice Alessandra Lotti: “Siamo pronti a chiedere scusa pubblicamente al sindaco facente funzione e a tutta la giunta, qualora si provasse che abbiamo scritto una cosa errata. Siamo pronti a vergognarci perché le persone oneste sono sempre capaci di questo splendido sentimento.”

Non risulta a memoria d'uomo, invece, che un esponente di una delle più screditate e costose classi politiche del pianeta, abbia mai chiesto scusa, mosso dal nobile sentimento della vergogna,  per la sua incapacità amministrativa o per il suo essere, per così dire, diversamente onesto.

Filippo Tronca


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