Rabbuffo e Stati: ''La moratoria sulle cave non può favorire solo l'aquilano''

Cronache dall'Emiciclo

18 Settembre 2012   15:30  

 "Questa mattina, fuori dagli uffici del Consiglio regionale, ad attenderci abbiamo trovato una folta delegazione dell'Associazione Regionale dei Cavatori che manifestavano contro la moratoria per le nuove autorizzazioni per le attivita' estrattive e di coltivazione delle cave introdotta con la legge di bilancio lo scorso dicembre, ed in particolare contro la proposta di legge della maggioranza che vorrebbe introdurre una deroga solo per il Comune dell'Aquila".

Lo affermano i Consiglieri regionali di Fli Berardo Rabbuffo e Daniela Stati. "Gia' a gennaio - spiegano - avevamo proposto un progetto di legge che ponesse come obiettivo improcrastinabile l'approvazione di una pianificazione per le attivita' estrattive, il c.d. Piano Cave, senza arrecare, nel contempo, inutili e quanto mai inopportuni danni a un settore gia' abbondantemente colpito dalla crisi economica.

Abbiamo, quindi, presentato una norma equilibrata e razionale che doveva richiamare alle proprie responsabilita' la politica, ovvero chi non e' stato in grado di dotare la nostra Regione di un Piano Cave da circa trent'anni.

Avevamo pensato - continuano i Consiglieri - a una legge che obbligasse la Regione ad approvare la tanto attesa pianificazione entro 18 mesi dall'entrata in vigore della legge, e che nel contempo, prorogasse per lo stesso periodo la disciplina transitoria introdotta nel 1995 e che aveva regolato le attivita' di escavazione fino al dicembre del 2012.

Decorsi i 18 mesi, si sarebbero bloccate tutte le autorizzazioni di nuovi impianti. Questo perche', volevamo evitare inutili danni nei confronti di imprese e lavoratori, ma anche che si arrivasse a proporre eccezioni, come quella proposta dal PdL, che vanno a minare e stravolgere le regole di un intero comparto regionale.

Non possiamo essere d'accordo con chi - concludono Rabbuffo e la Stati - dimenticandosi del ruolo di legislatore dell'intera regione, intende favorire l'economia di un territorio ben delimitato a discapito di tutti gli altri operatori che hanno investito risorse nel resto della regione.

Sarebbe, percio', ingiusto, oltre che illegittimo, approvare una legge che favorisse, in questo caso, pochi imprenditori del Comune dell'Aquila.

I Consiglieri regionali dovrebbero rappresentare l'intera Regione.

Auspichiamo, percio', che vi sia un ravvedimento nelle intenzioni e che si possa convergere su una norma equilibrata, giusta ed uguale per tutti gli imprenditori dell'intero territorio.

Altrimenti, saremo pronti ad una nuova ed ulteriore battaglia in Consiglio per difendere gli interessi dei lavoratori e delle aziende di tutta la regione". 


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