Chiesto il processo immediato per i due adolescenti accusati di aver assassinato brutalmente un coetaneo per un debito di droga non saldato.
Omicidio di Thomas Luciani: ucciso con 25 coltellate per 70 euro da due coetanei
Per l'omicidio di Christopher Thomas Luciani, 16 anni, conosciuto come "Crox", è stato richiesto il processo immediato. Il giovane è stato accoltellato 25 volte il 23 giugno scorso a Pescara da due ragazzi della sua stessa età, a seguito di un diverbio su un debito di 70 euro legato alla droga. L'accusa è stata formalizzata dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori dell'Aquila, David Mancini, che ha concluso rapidamente le indagini.
Gli esiti delle perizie sui sei telefoni cellulari sequestrati ai ragazzi coinvolti hanno rivelato dettagli inquietanti sull'accaduto. Secondo l'analisi del consulente Fabio Biasini, incaricato dalla Procura, l'omicidio non è stato il frutto di un incontro casuale, ma un vero e proprio agguato premeditato. Due immagini, in particolare, hanno suggerito la presenza di una pianificazione: un selfie di Thomas, scattato vicino alla stazione di Pescara poche ore prima dell'omicidio, e una foto del 2023 che ritrae la vittima con uno dei presunti assassini, nonostante quest'ultimo avesse inizialmente negato di conoscerlo.
Il debito di 70 euro
Il motivo che avrebbe scatenato l'omicidio sarebbe stato un debito di 70 euro per la mancata consegna di sostanze stupefacenti. Thomas, che viveva in una comunità di recupero in Molise, aveva deciso di trascorrere il weekend a Pescara, utilizzando il denaro non per saldare il debito, ma per divertirsi con gli amici. Questo avrebbe scatenato l'ira dei suoi aggressori.
Il presunto assassino avrebbe passato l’intera giornata di sabato cercando di contattare Thomas, senza successo, poiché il suo telefono era scarico. Il giovane, infatti, aveva preferito non ricaricare il dispositivo per non essere localizzato dalla comunità in cui risiedeva. La situazione è degenerata domenica, quando Thomas ha pubblicato sui social una foto con la stazione di Pescara sullo sfondo, rivelando la sua posizione. Uno dei due imputati, armato di coltello, ha quindi deciso di rintracciare la vittima, accompagnato dagli altri membri del gruppo, tra cui l'altro accusato che avrebbe partecipato attivamente all'accoltellamento.
Il caso ha sollevato molte domande sulla responsabilità dei minori e sulla gestione delle problematiche legate al consumo di droghe leggere tra i giovani, accendendo un dibattito su come prevenire simili tragedie in futuro.