Raid dei Casamonica in un bar di Roma, in 2 si costituiscono

08 Maggio 2018   09:56  

Due arresti per la duplice aggressione avvenuta il primo aprile in un bar alla Romanina, alla periferia di Roma. Mentre altri due, ricercati, si sarebbero costituiti. I due uomini, sentendosi braccati, si sono presentati stamattina alla stazione dei carabinieri di Tor Vergata.

I pm di Roma indagano per lesioni, minacce e danneggiamento in merito a quanto avvenuto domenica primo aprile in un bar di via Salvatore Barzilai, nel quartiere della Romanina. Antonio Casamonica e suo cugino Alfredo Di Silvio, personaggi legati all'omonimo clan, hanno aggredito una ragazza portatrice di handicap e un cittadino romeno di 39 anni, quest'ultimo proprietario dell'esercizio commerciale. Della vicenda scrive oggi il quotidiano La Repubblica. Sul raid sono state presentate alla polizia due denunce. Il fascicolo per ora è affidato ai pm che indagano sui reati comuni ma visti i personaggi coinvolti non è escluso che possa finire all'attenzione della Direzione distrettuale antimafia.

"Ora ho paura, sia per me che per i miei bambini. Temo che si possano vendicare". A parlare è il barista aggredito durante il raid. "Loro quel giorno non volevano aspettare la fila e hanno detto 'Qui noi siamo i padroni, è tutto nostro'. Pensavo che la signora stesse con loro poi ho capito che stavano litigando e lei mi difendeva, ad un certo punto le hanno gridato anche ti ammazzo" aggiunge.

Sono in corso indagini sul raid. Del caso si occupa la polizia che ha vagliato le immagini di una telecamera di sorveglianza posta sulla cassa del bar in cui è stata immortalata in particolare l'aggressione al barista. La donna è stata refertata in ospedale con 20 giorni di prognosi e il barista con 8 giorni. Nell'aggressione sono stati danneggiati anche gli arredi del locale. E intanto oggi il bar è regolarmente aperto. Ma da quel giorno sembra che gli aggressori non siano più entrati all'interno.

L'indagine sul raid in un bar di Roma è stata affidata ai magistrati della Dda. L''ipotesi è che gli inquirenti possano valutare di contestare l'aggravante mafiosa ad Antonio Casamonica e suo cugino Alfredo Di Silvio autori dell'aggressione, avvenuta il primo aprile scorso, ai danni di una donna e di un cittadino romeno di 39 anni, quest'ultimo proprietario dell'esercizio commerciale.

 "Atti di questo tipo non possono rimanere impuniti". Lo dice il ministro dell'Interno Marco Minniti in merito all'aggressione avvenuta il 1 aprile a Roma ai danni di una donna e di un barista. "Ho telefonato al capo della polizia Franco Gabrielli - aggiunge - al quale ho chiesto una risposta ferma e tempestiva".

"Io non ho paura, non la ho mai avuta. A prescindere da chi sono e di chi è la nazionalità". Lo ha detto Roxana, moglie del titolare del bar dove il giorno di Pasqua è avvenuta un'aggressione da parte di esponenti del clan Casamonica. "La signora - ha aggiunto - è tornata qui anche nei giorni dopo, la ammiro perché è l'unica che ci ha aiutato. Mio marito sta bene adesso, noi non abbiamo niente contro nessuno ma chi ha sbagliato deve pagare. L'unica cosa giusta da fare in questi casi è chiamare le forze dell'ordine e denunciare".



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