Rapine in banca nel teramano, catturati ultimi due componenti banda

07 Agosto 2013   13:16  

 Presi gli ultimi due componenti della banda delle rapine in banca che, a gennaio, avevano imperversato in Val Vibrata, nel Teramano, colpendo tre istituti di credito.
I carabinieri del nucleo investigativo di Teramo insieme a quelli della compagnia di Eboli (Salerno) questa mattina presto hanno arrestato Giovanni Granato, 48 anni, napoletano padre di Antonio, il piu' giovane della banda, quest'ultimo gia' arrestato l'11 aprile scorso, perche' risultato essere il basista di Martinsicuro, dove la batteria campana si riuniva prima e dopo i colpi.

L'altro finito in manette e' Gennaro Corradino, 31 di Battipaglia (Salerno), materiale esecutore dei tre raid.
In particolare, Giovanni Granato aveva preso parte all'assalto alle banche come autista (per i sopralluoghi in banca e per il trasferimento da e per Napoli degli altri complici) impegnandosi ad assicurare alla banda la disponibilita' dell'abitazione del figlio a Martinsicuro.

Dalle indagini e' anche emerso in che percentuale venivano divisi i singoli bottini. Il 10% andava a chi faceva il palo o dava supporto logistico, mentre il restante 90% veniva equamente suddiviso tra coloro che materialmente entravano in banca.

La banda aveva agito, sempre armata di taglierino e a volto parzialmente travisato, la prima volta il 4 gennaio 2013, quando si era fatta consegnare dagli impiegati della Carisap di via Carducci a Tortoreto 35mila euro in contanti; la seconda volta il 16 gennaio 2013, con un bottino di 20mila euro sottratti alla filiale della Banca Sella di via Mazzini a Alba Adriatica e il 25 gennaio 2013, quando nel terzo colpo messo a segno, riuscirono a sottrarre alla filiale della Tercas sulla Sp 259 di Corropoli, la considerevole somma di 67mila euro, tenendo sotto costante minaccia impiegati e clienti presenti sino all'apertura della cassaforte a tempo.

I componenti della sodalizio criminale sono risultati particolarmente scaltri ed esperti, in alcune circostanze anche abbastanza aggressivi. Tutte le azioni sono state compiute nell'orario di apertura pomeridiana per far coincidere la minore presenza di clientela con le aperture a tempo delle casse a piu' rilevante giacenza di contante. Prima di assaltare le banche, si effettuavano la mattina i sopralluoghi: i banditi avvicinavano gli impiegati chiedendo i moduli per il pagamento delle tasse e, in un secondo momento, entravano in azione. Restavano in banca dai 30 ai 40 minuti, sequestrando i presenti che restavano rinchiusi anche dopo le rapine. Per questo alla banda e' stato anche contestato il reato di sequestro di persona.

Della banda faceva parte anche una donna, Rosaria Otranto, 39 anni, risultata particolarmente efficiente anche nell'affrontare con forza le persone durante i colpi.


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