Rapporto Bankitalia, Chiodi: ''L'Abruzzo tiene''. L'opposizione: ''L'Abruzzo è allo sbando''

14 Giugno 2012   16:23  

Commenti e polemiche e a margine del Rapporto di Bankitalia.

GIANNI CHIODI: '' L'ECONOMIA ABRUZZESE TIENE''

"I dati presentati confermano che l'economia abruzzese nel corso del 2011 ha reagito meglio alla crisi rispetto alle altre regioni italiane e i primi robusti segnali del contributo che la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 2009 ha dato in passato, comincia a dare oggi, e che puo' dare nei prossimi mesi".

Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, a margine della presentazione del rapporto sull'economia dell'Abruzzo da parte della Banca d'Italia.

"Il consuntivo del 2011 - prosegue il Presidente - ci permette di affrontare la crisi attuale con maggiori speranze di limitarne gli effetti negativi.

I dati sulla ricostruzione ci mostrano che il contributo delle attivita' di riparazione dei danni medi e lievi e' stato significativo ma non sufficiente a sostenere in termini assoluti il comparto edile abruzzese, mentre il raddoppio degli appalti pubblici, per un ammontare di circa 330 milioni di euro, e l'avvio della ricostruzione pesante, possono concretamente consentire nei prossimi mesi una crescita robusta del comparto e sostenere l'economia abruzzese nel complesso". 

CESARE D'ALESSANDRO: ''I COMMENTI DI CHIODI LASCIA SENZA PAROLE''

''Lasciano senza parole i commenti di Chiodi rispetto all'analisi fornita dalla Banca d'Italia, ma qualche parola e' doveroso comunque spenderla, se non altro per amore della verita'".

Lo dichiara il consigliere regionale Cesare D'Alessandro (IdV) a proposito delle soddisfatte esternazioni del Presidente Chiodi sullo stato dell'economia reale abruzzese. 

"Secondo lo studio della Banca d'Italia, assistiamo in Abruzzo a un 'ulteriore calo nel settore delle costruzioni...nonostante lo stimolo proveniente dagli interventi di ricostruzione nell'area colpita dal terremoto, la produzione ha registrato un ulteriore calo', ma per Chiodi - rileva D'Alessandro - si tratterebbe di una valutazione positiva sull'operato del Commissario per la ricostruzione.

Per la Banca d'Italia - prosegue il consigliere - l'occupazione regionale 'ha mostrato un rallentamento negli ultimi mesi del 2011' ed e' rimasta 'elevata la quota degli occupati che, avendo fruito dei trattamenti della Cassa integrazione guadagni, non hanno contribuito effettivamente all'attivita' produttiva'.

 Cio' vuol dire che il tasso degli occupati tiene soltanto grazie all'aumento della cassa integrazione guadagni (sestuplicata dal 2008 ad oggi, passando da poco piu' di 5 milioni di ore a circa 30 milioni) e all'innalzamento dell'eta' pensionabile. Un crollo, invece, per l'occupazione dei piu' giovani.

E Chiodi, per di piu', fa finta di non vedere il trend negativo che si e' accentuato a fine anno 2011, consolidatosi nei primi mesi del 2012, fino a un incremento esponenziale della disoccupazione e ad una diminuzione dell'export abruzzese senza precedenti. Dunque - osserva D'Alessandro - siamo dinanzi a un'analisi impietosa per l'Abruzzo e per chi lo governa.

Ma cio' che piu' preoccupa e' la mancanza di una strategia complessiva da parte della Giunta regionale, che riguardi l'internazionalizzazione delle imprese, la prestazione di garanzie per l'accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese, interventi concreti per la semplificazione delle procedure.

Chiodi arriva perfino a smentire se' stesso - dimostrando che Barca e gli Enti locali del cratere, privi della zavorra del suo commissariamento, possono fare meglio e molto piu' di lui per la ricostruzione dell'Aquila - se si spinge ad affermare che finalmente 'l'avvio della ricostruzione pesante potra' concretamente consentire nei prossimi mesi una crescita robusta del comparto e sostenere l'economia abruzzese nel complesso'. Evidentemente cio' non e' stato, come tutti gli aquilani sanno, durante il suo lungo commissariamento. Ne prendiamo atto!"

PAOLUCCI (PD), ABRUZZO SENZA MODELLO DI SVILUPPO 

"Il Rapporto di Banca d'Italia sull'Abruzzo indica una drammatica realta': la nostra regione e' senza un modello di sviluppo. Non ce l'ha da dieci-quindici anni, e oggi manca persino il coraggio di guardare avanti: non sa da che parte sbattere la testa. E questo si puo' cambiare". Lo afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci.

"Dopo la fine dell'industria di Stato, la classe dirigente dell'Abruzzo non ha saputo trovare nuove soluzioni - sottolinea Paolucci - ne' ha saputo cogliere le opportunita' che altre regioni sono state in grado di sfruttare.

Si e' pensato all'edilizia come sostituto all'industria ma non ci si e' riusciti, l'export resta relegato ad alcuni settori, il turismo non decolla. C'e' bisogno di una sterzata a 360 gradi - dice Paolucci - e soprattutto di una politica economica coraggiosa, forte, innovatrice, che abbia come fondamenta alta formazione e nuove tecnologie, troppo spesso citate a sproposito senza conoscerne il potenziale enorme.

E che si basi sulla ricostruzione come grande questione regionale, capace di fare da volano allo sviluppo se si scelgono, come priorita', le infrastrutture materiali e immateriali su cui concentrare le poche risorse.

Questa destra, al di la' del risanamento dei conti della sanita' peraltro avviato dall'ultimo centrosinistra, non ce la fa: e' evidente, e lo dimostrano non solo i dati, ma anche la imbarazzante debolezza della Regione sul tema del credito per le imprese, che per le piccole e micro attivita' e' ormai carne viva.

Tocchera' al nuovo PD mettere insieme le migliori energie dell'Abruzzo per realizzare una vera e propria inversione di marcia". 

 PAGANO ''DATI BANKITALIA INCORAGGIANTI''

''Il Rapporto presentato oggi da Bankitalia fornisce dati incoraggianti, in particolare confermano come le imprese abruzzesi abbiano retto ai flussi negativi della crisi economica. Imprese che hanno arginato la recessione investendo nella internazionalizzazione: le vendite all'estero, secondo il rapporto, sono difatti cresciute del 14,7 per cento, trainate soprattutto dal settore dei mezzi di trasporto e recuperando i livelli di export precedenti la crisi".

Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, a margine della presentazione del Rapporto "L'economia dell'Abruzzo", a cura della Banca d'Italia, che si e' tenuta questa mattina all'Aquila.

"Un altro dato importante - prosegue il Presidente del Consiglio regionale - e' rappresentato dal grado di istruzione che cresce tra i giovani abruzzesi rispetto alla media nazionale; pertanto e' fondamentale, oggi, continuare a investire risorse nella formazione professionale e nell'innovazione".

Il Presidente Pagano ha affrontato anche le problematiche che colpiscono il settore delle imprese: "Pressione fiscale, credit crunch e burocrazia inefficiente possono essere una miscela esplosiva per le imprese, piccole e grandi, in una fase di recessione economica. Su questi temi - conclude il Presidente Pagano - auspico uno sforzo maggiore della classe dirigente regionale con l'obiettivo di approvare riforme strutturali della P.A. e per introdurre strumenti finanziari finalizzati a rilanciare la crescita in Abruzzo".


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