Re Place 2, Fabrizio Corneli: la sua opera d'arte e d'amore

05 Gennaio 2012   13:00  

Fabrizio Corneli è uno degli artisti che ha preso parte al progetto Re Place, con il quale si sono istallate a L'Aquila delle opere d'arte luminose.

"Sono affascinato dalla parola AMA perché è un palindromo, cioè una parola simmetrica rispetto ad un suo asse centrale" spiega Corneli.

"Come tutte le cose simmetriche per gli umani, esseri imperfettamente simmetrici, ha qualcosa di familiarmente magico. Inoltre il suo significato, così vago, è più una galassia di significati, che riguardano la sfera affettiva, sociale e religiosa.

La prima volta che sono venuto a L’Aquila dopo il terremoto, quando il mio sorriso di circostanza all’incontro con la curatrice si è gelato sulla faccia a vedere il disastro del terremoto, ho capito la complessità della situazione di una splendida città ancora in piedi, ma… per “l’appunto”. Credo che l’unico criterio di ricostruzione debba passare attraverso l’amore degli aquilani e di tutti per l’Aquila. Amare non è facile, è mezza luce e mezza ombra, ma l’imperativo è d’obbligo".


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