Regione Abruzzo: sciopero in vista di tutto il personale

30 Marzo 2012   17:02  

Si è tenuta in data odierna a Pescara l'assemblea dei lavoratori della Regione Abruzzo, indetta da tutti i sindacati, per denunciare la fallimentare politica di gestione del personale condotta in questi anni dall'Assessore Carpineta e le recenti bozze di modifica dell'organizzazione che produrrebbe ulteriore disorganizzazione e ed inefficienza della macchina organizzativa regionale. Da anni oramai la formazione del personale è ridotta al lumicino, il personale è assegnato alle direzioni ed ai servizi in maniera assolutamente disomogenea e senza alcun collegamento con i carichi di lavoro, con le priorità degli interventi e con gli obiettivi strategici della Regione.

Gli ultimi provvedimenti che la Giunta si starebbe preparando ad approvare, di fatto eliminerebbero lo strumento della della dotazione organica quale strumento di programmazione ed assoggetterebbero la dirigenza al potere politico. Dopo aver dimostrato di non essere in grado di valutare i dirigenti, oggi la Regione vorrebbe circondarsi di una dirigenza fedele piuttosto che capace.

L'assemblea, che ha visto la partecipazione di di centinaia di lavoratori, ha dato mandato all'unanimità alle organizzazioni sindacali ed alla RSU, di attivare le procedure di sciopero dei dipendenti della Giunta Regionale d'Abruzzo.

Tale procedura prevede l'intervento del Prefetto dell'Aquila per cercare di conciliare le posizioni delle parti; in caso contrario il sindacato potrà proclamare lo sciopero dei lavoratori nel rispetto delle norme di garanzia sui servizi essenziali.

Una assemblea infuocata, dove i lavoratori hanno espresso tutta la loro rabbia nei confronti di una Amministrazione che non è in grado di fare una puntuale analisi dei bisogni e delle disfunzioni dell'Ente e non è in grado di proporre soluzioni adeguate.

I sindacati e le RSU chiedono alla Giunta Regionale di non procedere ad emanare le delibere di azzeramento della dotazione organica e di riorganizzazione dell'Ente e di aprire invece un reale confronto preventivo con i sindacati. In caso contrario saranno adottate adeguate azioni di protesta.


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