Regione: Masci, Prospero e Terra ricostruiscono Rialzati Abruzzo

Rialzati Abruzzo torna a vivere dopo il bilancio

02 Gennaio 2011   21:08  

Il quadro politico in Regione torna ad intricarsi, proprio quando il Presidente Gianni Chiodi rivendicava di aver conservato la stessa maggioranza che aveva al momento del voto la PDL perde altri due consiglieri che tornano nella lista di Rialzati Abruzzo ed un terzo che proviene dall'UDC, Luciano Terra.

Sia ben chiaro, forse Chiodi ci guadagna visto che il consigliere Terra dall'opposizione dell'UDC passa alla maggioranza con Rialzati Abruzzo.

E' anche palese il fatto che Terra ha sempre avuto problemi all'interno del suo partito, ma che comunque ricopriva un ruolo fondamentale per la maggioranza era chiaro già dalla primissima seduta del Consiglio Regionale, quando per scontentare l'Idv di Carlo Costantini il Consiglio con i voti del PD lo elesse all'ufficio di Presidenza come componente di minoranza.

Oggi il suo ruolo è un macigno alle basi stesse della tradizione che vuole due rappresentanti dell'opposizione in Ufficio di Presidenza, ma è anche vero che l'unico che potrà farlo dimettere sarà lui stesso visto che il suo ruolo non può essere nè sfiduciato nè messo in discussione dal consiglio stesso.

Discorso diverso per Carlo Masci e Antonio Prospero che proprio con Rialzati Abruzzo furono eletti e che per semplificazione (opportunità?) traghettarono nella PDL. Si fece un gran parlare di questo gruppone di 27 consiglieri, un monoblocco con l'aggiunta del solo MPA di De Matteis.

Oggi quell'esperienza può dirsi conclusa vista la defezione di Fli (3 consiglieri) ed adesso di Rialzati Abruzzo (3 consiglieri), un tramonto inevitabile per un calderone troppo vasto e variegato decisamente indigesto alla politica italiana.

Forse anche questo è il dazio che il Presidente Gianni Chiodi dovrà pagare per l'approvazione del bilancio, oltre a spogliarsi di qualche delega pesante (ricordiamo che ne aveva trattenute 11 più sanità e Protezione Civile).

Tempi sempre più maturi per un rimpasto prima della verifica di metà mandato da farsi a giugno, tempi sempre più preoccupanti per il centrodestra che torna frazionato e diviso come prima del "fallimentare" esperimento della PDL.

Ma se Atene piange Sparta non ride vista la defezione e lo spostamento di un consigliere UDC (Terra) in maggioranza si compie definitivamente lo strappo fra il capogruppo UDC Menna e questa maggioranza.

Più di una volta indicato come futuro assessore (e lui lo avrebbe voluto tantissimo) oggi il suo voto sarebbe del tutto ininfluente capogruppo di un altro monogruppo, lontani i tempi del grande centro e dell'Abruzzo democristiano, forse sarebbe ora di rivedere politica e quadri dirigenti che in questa regione hanno ammazzato il partito di Cesa e Casini.


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