Regioni, fuori da Patto cofinanziamento enti locali

13 Settembre 2014   09:35  

Escludere da patto di stabilita' il cofinanziamento a carico degli enti locali per i fondi strutturali.

E' quanto prevede la "Dichiarazione di Torino" approvata, oggi, nel capoluogo piemontese dal Comitato delle regioni dei Paesi europei. "Chiediamo - ha detto il presidente del Comitato Michel Lebrun - maggiore flessibilita' per enti locali e regioni e che per questo gli investimenti non siano inclusi nel patto di stabilita'.

Il parlamento europeo condivide la nostra posizione oggi il comitato l'ha ribadita ed il documento sara' trasmesso agli organismi competenti". Una misura questa, ha spiegato il sindaco di Torino Piero Fassino, che per il Piemonte dove " i fondi sociali europei cubano una cifra di quasi 1 miliardo di euro, significherebbe una cifra, pari al cofinanziamento, tra i 400 e i 500 milioni, che potrebbe essere investita in crescita e creazione di posti di lavoro".

"La nostra idea - ha precisato il sottosegretario Teresa Bellanova - non e' una spesa incontrollata ma un'alleanza virtuosa con le amministrazioni, che vogliono scommettere su progetti importanti per il paese".

"In una situazione economica grave come quella in cui ci troviamo, - ha spiegato il Presidente del Comitato delle Regioni dell'Unione Europea Michel Lebrun dopo l'adozione da parte dell'ufficio di presidenza della dichiarazione 'Lavoro in Europea - investire su citta' e regioni per una crescita sostenibile' - gli investimenti produttivi delle regioni e delle citta' non devono essere soggetti ai tetti di spesa imposti dal Patto di Stabilita', gli enti locali e regionali devono invece essere sostenuti nel loro impegno a promuovere un'economia verde e uno sviluppo urbano sostenibile".

La dichiarazione, approvata nel corso della riunione del Comitato, svoltasi a Torino, si concentra sulla necessita' di bloccare il crollo degli investimenti negli enti locali e regionali europei che, dal 2010 a oggi, sono calati del 20%. "I fondi europei sono una risorsa decisiva per gli investimenti di Comuni e Regioni.

A Torino abbiamo definito una importante posizione comune - ha sottolineato Fassino - tra sindaci, presidenti di Regione, amministratori di tutta Europa per escludere dai vincoli del Patto di Stabilita' la quota di con finanziamento di Comuni e Regioni sui fondi europei e rimuovere cosi' uno dei maggiori ostacoli al pieno utilizzo dei fondi e al rilancio degli investimenti".

"Se la mobilitazione del Comitato delle Regioni e della Presidenza Italiana avra' successo, regioni e citta' saranno nella condizione di operare investimenti cruciali per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro innovando il sistema produttivo e elevando la qualita' della vita nelle nostre citta'".

L'esigenza di mettere in sicurezza gli investimenti pubblici per i prossimi anni e' stata sottolineata anche dalla prima vice-presidente del Comitato e presidente della regione Umbria, Catiuscia Marini: "sotto la pressione della crisi molti governi hanno finito per tagliare gli investimenti invece di ridurre la spesa corrente.

Il provvedimento che proponiamo aiuterebbe a incentivare governi ed enti locali e regionali a preservare la spesa produttiva e rimuoverebbe uno degli elementi che oggi compromettono un uso tempestivo ed efficace dei fondi".


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