Reliquie di papa Wojtyla come la Corona della Madonna dei Sette Dolori: stessa indignazione
La reliquia è stata trafugata e recuperata due volte
Sono di questi giorni lo stupore e l'indignazione per il furto di una reliquia di papa Giovanni Paolo II dal santuario di san Pietro della Jenca a L'Aquila, che viene quasi spontaneo fare un ideale parallelo con una vicenda analoga verificatasi per ben due volte a Pescara.
Anche la chiesa della Madonna dei Sette Dolori, sita ai Colli, negli anni passati è stata in due occasioni visitata dai ladri, che avevano pianificato e compiuto il furto della Corona custodita nella basilica, fortunatamente recuperata entrambe le volte.
Il primo furto avvenne il 24 marzo del 2000, e comportò la messa in sicurezza della reliquia all'interno di una cassaforte alta un metro e mezzo e dal peso di un quintale. Accorgimento che tuttavia non riuscì ad impedire, nel novembre 2009, un nuovo furto, con i ladri che decisero di portare via tutta la cassaforte. Anche il secondo tentativo si risolse con il ritrovamento della Corona, che da allora si trova custodita all'interno di una banca.
E' quindi quasi venuto spontaneo a padre Vincenzo Di Marcoberardino, parroco della parrocchia dei Sette Dolori, ripercorrere tali vicende quasi a voler creare un parallelo con gli avvenimenti dell'Aquila: "Nel novembre 2009, la cassaforte dovrebbe essere stata rubata tra le 8 e le 9 di sera da due individui indicati da una testimone, mentre io ero a cena ed in parrocchia era in corso una riunione dei ragazzi. La cassaforte, secondo la ricostruzione degli inquirenti, fu poi portata in una campagna nei pressi di Atri, dove fu poi ritrovata ripulita dei soldi in essa contenuti".
"Quando la ritrovarono provai una grande gioia" - ha proseguito il parroco - "anche perché ormai avevo perso la speranza che potesse essere di nuovo rintracciata dopo il furto del 2000. Pensai subito alla felicità dei fedeli".
La speranza dei fedeli quilani, e non solo, è che medesima sorte abbia la reliquia di papa Wojtyla.
