Rendicontazione ricostruzione, Di Stefano: "Il Commissario aveva tutti gli atti, dove sono?"

31 Ottobre 2012   16:40  

L'assessore alla ricostruzione del Comune dell'Aquila Piero di Stefano, fa passare qualche giorno e poi decide di parlare.

Solo falsità, secondo lui, o mezze verità, nella relazione di Chiodi alla fine del suo commissariamento.

Nel presentare la "Relazione finale" sulle attività svolte in qualità di Commissario delegato Gianni Chiodi aveva chiarito che la Ragioneria territoriale dell'Aquila ha restituito i rendiconti presentati dal Commissario perché manca quella del Comune dell'Aquila, e che se tale inadempienza dovesse permanere sarà costretto, "prima che lo faccia la Ragioneria territoriale, a notiziare la Procura della Corte dei Conti".

Qualche giorno dopo arriva la conferenza stampa dell'assessore, e un giornalista però arriva puntuale: "Perché non avete parlato davanti al ministro Barca mentre parlava Chiodi?" Di Stefano spiega: "Non posso rispondere io per il sindaco e non so davvero perché abbia deciso di trattenersi. Però mi sono dovuto trattenere anche io"

E così Di Stefano apre vari fronti: Corte dei Conti, ricorsi al Tar, ritardi nella ricostruzione.

Come spiega anche al nostro microfono la Corte dei Conti è pronta ad intervenire sulle presunte mancate rendicontazioni del Comune all'ormai ex Commissario per la Ricostruzione.

"L'ex commissario ha diffuso mezze verità, tentando di addossare responsabilità al Comune" ha spiegato Di Stefano

Di Stefano spiega: "La rendicontazione 2009 è stata fatta alla Protezione Civile,  poi dal 2010 l'abbiamo fatta noi con le fatture presentate in originale. Dopodiché con il decreto 48 il Commissario ci chiese di avviare una gara per la digitalizzazione dei documenti (gara attualmente in corso, ndr) chiedendoci di non inviare più fatture cartecee. Poi improvvisamente sono tornati a chiederceli. Per un po' non ci hanno più chiesto nulla. Le cifre le hanno tutte, ma le ha mai trasmesse alla Ragioneria?"

Poi spiega "Per aver gli originali, bisogna chiederli ai cittadini, che li possono dare solo dopo aver ricevuto i pagamenti, ma se le somme non ce le danno come facciamo a chiedere i giustificativi?"

Di Stefano spiega poi se mai c'è stata una richiesta di rendicontazione arrivata dalla Ragioneria, questa non è mai arrivato al Comune: "La Ragioneria chiede a Chiodi, ma lui ci dica dove sono stipati tutti i documenti che gli abbiamo mandato."

Al momento poi, secondo la legge 194 art.67bis spiega Di stefano, nulla può essere comunicato al Commissario, ma non c'è nessuno che riceve, perché saranno gli uffici speciali a rispondere, ma non ci sono.

"Il Commissario ci chiede gli atti, se ce li chiede la Corte dei Conti diremo che li ha tutti. Dove sono, chi li sta guardando? Il Commissario non ha dato i soldi, noi non li possiamo versare ai cittadini, e i cittadini non possono darci le fatture. Che si fa?"

Un altro argomento è il cosiddetto "fiume carsico" di ricorsi al Tar contro il Comune.

"La determinazione del buono contributo - spiega Di Stefano- va determinata entro 60 giorni, ma si va ben oltre. Fui io il primo a denunciare i ritardi, nel silenzio generale. Oggi invece questo fiume di ricorsi sta arrivando e il Comune viene costantemente condannato. Abbiamo informato il Commissario e ora non escludiamo azioni di rivalsa."

Non solo il Comune riceve condanne, ma ora i ricorsi stanno scattando anche contro Cineas, che stabilisce il contributo economico.

Sulla filiera Di Stefano spiega: "Non è che l'abbiamo voluta mantenere noi, c'è la proroga fino a dicembre 2012, per espletare le pratiche di ricostruzione presentate entro agosto 2011."

"Noi non abbiamo avuto le convenzioni che il Commissario ha emanato, ma è necessario che la filiera resti per completare le pratiche almeno delle case fuori dal centro storico”.

di Barbara Bologna


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