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Il sei aprile doveva sbocciare un fiore. Doveva chiamarsi Giorgia. Il nome era stato scelto dal fratellino Francesco che il 20 aprile avrebbe compiuto due anni. Quella notte in cui l’inferno è risalito sulla terra mamma Giovanna e papà Luigi erano in allarme non tanto per le scosse del terremoto, quanto per le doglie che sarebbero potute arrivare da un momento all’altro.
Quel sei aprile doveva essere giorno di gioia. Ora resta il dolore.
Renza Bucci fa parte della Fodnazione 6 aprile onlus, e proprio loro avevano chiesto la presenza in città, nel giorno del ricordo, del presidente Giorgio Napolitano.