Resta in carcere Fabrizio Pellegrini

Aveva piante di cannabis in casa. La Gip: è spaccio.

04 Luglio 2008   10:01  

 La Gip Marina Valente ha convalidato l’arresto di Fabrizio Pellegrini e firmato la custodia cautelare in carcere rifiutando la richiesta dei domiciliari proposta dal suo avvocato Marco Di Paolo. Secondo la Gip, ci sarebbero tutti gli elementi per ritenere che l’indagato detenesse le piantine di cannabis non solo per uso personale, quindi come sollievo per la sua patologia (artrite reumatoide), che secondo la giudice può essere curata con farmaci “scientificamente validi”, ma anche per spaccio. L’uso personale della coltivazione, la modesta estensione di questa e la qualità delle piante e in particolare la tossicità delle stesse, potrà avere rilievo soltanto ai fini della commisurazione della pena. Potrebbe non configurarsi il reato di spaccio, invece, solo se si riscontrasse l’assenza o l’insufficienza dell’effetto drogante delle piantine, ipotesi in questo caso esclusa. Ad aggravare la posizione di Pellegrini, anche l’assenza di un’ occupazione stabile. pertanto è legittimo ritenere che lo spaccio possa essere per lui unica fonte di sostentamento. La Gip, inoltre, ha negato gli arresti domiciliari poiché non si potrebbe impedirebbe con certezza il rifornimento della droga e il conseguente spaccio. La Valente, inoltre, ha spiegato che la pena prevista per questo reato è molto alta, pertanto legittima la custodia in carcere  e aggiunge che, in caso di condanna, Pellegrini non potrebbe comunque usufruire del beneficio della sospensione condizionale della pena  a causa dei  suoi precedenti di condanna proprio per lo stesso reato.

(ip) 


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