Resti umani all'ospedale dell'Aquila, Silveri: "Nessun dolo e nessun rischio"

24 Novembre 2011   11:45  

"Nessun rischio infettivo" e nessuna ipotesi di dolo. Così il direttore generale Asl Giancarlo Silveri, sulla scoperta, in alcuni locali dell'ospedale San Salvatore, di prelievi istologici che inizialmente si credeva fossero resti umani.

Gli agenti della squadra mobile coordinati dal sostituto commissario Sabatino Romano, che martedì hanno sequestrato i locali, sono ora al lavoro per ricostruire la “filiera” delle responsabilità. Anche la stessa Asl ha disposto un’indagine interna per accertare eventuali responsabilità.

Gli investigatori, intanto, hanno rimesso una prima relazione al sostituto procuratore Roberta D’Avolio che dovrà decidere sui sequestri operati dalla squadra mobile e sull’affidamento di nuove eventuali indagini. 

Secondo quanto scritto nella relazione sono stati trovati resti di organi umani in formalina, feti, provette di sangue e medicinali scaduti. E cassoni con i reperti istologici aperti e, quindi, alla mercé di tutti. Una situazione che, secondo gli inquirenti, lascerebbe intravedere illeciti amministrativi, ma anche abusi e omissioni.

IL COMUNICATO DELLA ASL

I resti umani trovati all’ex anatomia patologica e messi sotto sequestro dalla polizia non sono altro che comuni prelievi istologici regolarmente conservati sotto formalina e in contenitori ermetici. Pertanto, assolutamente non a rischio infettivo e conservati, per disposizione dell’unità operativa e a garanzia del paziente, per almeno sei mesi dal giorno della riduzione o dell’esecuzione dell’esame istologico. I 300 scatoloni in realtà sono 92 e anche se recano la scritta rifiuti speciali sono stati utilizzati, in modo improprio, per stoccare il materiale in formalina.

Non è stata rinvenuta nessuna sacca di sangue, ma solo un provettone, normalmente utilizzato per preparare i coloranti, contenente - secondo gli inquirenti - probabile liquido ematico. A tal proposito sottolineiamo che l’anatomia patologica non effettua analisi del sangue né conserva sacche trasfusionali. Dal 6 aprile 2009 l’anatomia patologica e la sala settoria del San Salvatore, non sono più funzionanti e i riscontri diagnostici e le autopsie vengono effettuate in altre strutture ospedaliere. Segnaliamo, inoltre, che il locale posto sotto sequestro è situato in un edificio classificato E, quindi chiuso al pubblico. Quanto ai farmaci scaduti, crediamo che, a causa dei lavori di ristrutturazione dell’ex farmacia, qualche operaio abbia spostato alcuni scatoloni senza segnalarne il contenuto agli organi preposti.

Lo smaltimento dei rifiuti speciali è affidato a due ditte specializzate e regolarmente autorizzate dalla Regione. Tutta la documentazione relativa a tale smaltimento è stata, comunque, messa a disposizione degli inquirenti.


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