Retata contro il racket della prostituzione a Pescara, donne sfruttate affette da HIV e Epatite C

02 Maggio 2017   10:39  

Gli agenti della polizia pescarese, hanno stroncato un’organizzazione, dedita allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione nella città adriatica, composta individui di nazionalità albanese e romena

Dalle prime ore dall’alba è infatti in corso l’esecuzione di undici misure cautelari restrittive (8 in carcere e 3 ai domiciliari), disposte dal Gip del Tribunale di Pescara Nicola Colantonio, su richiesta del Pm Gennaro Varone.

L’indagine, partita nel 2016 anche sulla base di segnalazioni di un comitato spontaneo di cittadini, è andata avanti grazie a intercettazioni telefoniche e servizi di personale in borghese, che hanno permesso di verificare e riscontare i fatti contestati agli indagati, e di mappare le postazioni di lavoro di prostitute già note perché sfruttate da persone coinvolte in indagini precedenti.

Nel corso delle indagini è emerso che, nei luoghi dediti alla prostituzione, in particolare nella zona della stazione ferroviaria, esercitava una 35enne italiana risultata affetta da Hiv ed epatite C.

Per questo, con il consenso dell’Autorità Giudiziaria che ha autorizzato la diffusione della notizia, la Polizia, per valutare un’eventuale condotta lesiva nella trasmissione di malattie, invita persone eventualmente a conoscenza dei fatti e in possesso di notizie utili a rivolgersi presso la Questura di Pescara.


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