Rete idrica da ricostruire, Di Benedetto: i 5milioni non bastano

02 Luglio 2010   11:53  

Una città e un territorio grande mezza regione da ricostruire significa anche ripartire da zero su tutta l'urbanizzazione, servizi, energia elettrica, acqua, fognature. Il centro storico dell'Aquila e tutti i centri abitati del cratere vanno ricostruiti a partire dai sotto servizi, danneggiati quanto se non più degli edifici e altrettanto essenziali per tornare a vivere i luoghi della vita.

È un grande obiettivo che vedrà impegnata per i prossimi anni, fra gli altri, la Gran Sasso Acqua, società a capitale pubblico che gestisce le risorse idriche di 36 Comuni del comprensorio aquilano, tutti ricompresi nel cratere.

Un contributo di cinque milioni di euro erogato dalla Protezione civile ha aiutato a superare le difficoltà economiche legate al brusco calo di fatturato a seguito del terremoto,ma sufficienti a coprire i soli costi di gestione.

E intanto, con la graduale riduzione della zona rossa riaprono zone del centro dell'Aquila meno danneggiate, dove i cittadini si apprestano a tornare a vivere, non prima di aver ripristinato tutti i servizi necessari.

Nell'intervista Americo Di Benedetto, presidente Gran Sasso Acqua.


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