Una città e un territorio grande mezza regione da ricostruire significa anche ripartire da zero su tutta l'urbanizzazione, servizi, energia elettrica, acqua, fognature. Il centro storico dell'Aquila e tutti i centri abitati del cratere vanno ricostruiti a partire dai sotto servizi, danneggiati quanto se non più degli edifici e altrettanto essenziali per tornare a vivere i luoghi della vita.
È un grande obiettivo che vedrà impegnata per i prossimi anni, fra gli altri, la Gran Sasso Acqua, società a capitale pubblico che gestisce le risorse idriche di 36 Comuni del comprensorio aquilano, tutti ricompresi nel cratere.
Un contributo di cinque milioni di euro erogato dalla Protezione civile ha aiutato a superare le difficoltà economiche legate al brusco calo di fatturato a seguito del terremoto,ma sufficienti a coprire i soli costi di gestione.
E intanto, con la graduale riduzione della zona rossa riaprono zone del centro dell'Aquila meno danneggiate, dove i cittadini si apprestano a tornare a vivere, non prima di aver ripristinato tutti i servizi necessari.
Nell'intervista Americo Di Benedetto, presidente Gran Sasso Acqua.