Riattivato lo sportello Mediazione Famigliare a Pescara

Riceviamo e pubblichiamo

07 Gennaio 2012   14:46  

"Uno Sportello aperto alle famiglie, per sostenere le coppie che decidono di separarsi, aiutandole a non perdere la propria 'genitorialità' e a gestire in modo sereno l'affido condiviso, con l'obiettivo di tutelare e salvaguardare i minori. E' questo il compito primario del Servizio di Mediazione familiare che l'amministrazione comunale di Pescara ha riattivato tra i propri servizi sociali, un supporto e un'integrazione al lavoro già svolto in modo encomiabile all'interno dei consultori cittadini. Lo Sportello sarà aperto, a partire da lunedì prossimo, 9 gennaio, ogni lunedì dalle 9.30 alle 12 e ogni giovedì pomeriggio, dalle 15.30 alle 17.30, all'interno del Palazzo comunale e tutte le consulenze saranno ovviamente gratuite". Lo ha annunciato l'assessore alle Politiche sociali Guido Cerolini ufficializzando la riattivazione del servizio, riaffidato tramite gara d'appalto alla dottoressa Federica Anzini, referente del Centro per la Mediazione familiare Prospettive che gestirà il servizio.

"Purtroppo le statistiche parlano chiaro – ha sottolineato l'assessore Cerolini - e ci dicono che il numero delle separazioni e dei divorzi sono in costante aumento. In Italia gli ultimi dati Istat ci parlano di 84mila 165 separazioni e 54mila 351 divorzi all'anno, con un aumento delle separazioni del 100 per cento rispetto a dieci o quindici anni fa. Separazioni e divorzi che crescono più nel centro-nord rispetto al sud e sempre più riguardano famiglie con un livello culturale medio-alto. Non solo: scoppiano le coppie di lunga durata, anche dopo 15-25 anni di unione, con coniugi over-40 se non cinquantenni, un chiaro segnale del mutare dei tempi, matrimoni che terminano per innumerevoli ragioni. A volte contribuiscono le difficoltà economiche, quando uno dei due coniugi, o entrambi, restano magari senza lavoro e si ritrovano a fare i conti con l'assenza di denaro per fare anche gli acquisti più ordinari, per comprare una medicina, il pane, e ci si ritrova a doversi rivolgere per la prima volta alle parrocchie, ai servizi sociali, ai parenti per un minimo aiuto. E spesso tale condizione può incrinare anche il miglior rapporto di coppia, in cui si passa da un atteggiamento iniziale di solidarietà reciproca a una sorta di colpevolizzazione. A volte dipende dalla malattia di un familiare che distrae uno dei due membri della coppia allontanandolo dal resto del nucleo, o sono i problemi con i figli, in cui l'impotenza dei genitori può trasformarsi in fastidio tra i coniugi stessi. E la maggior parte delle volte le vere vittime di divorzi e separazioni sono proprio i figli, bambini 'contesi' tra mamma e papà, costretti a prendere posizione tra l'uno e l'altro, come se il divorzio dovesse trasferirsi anche sui più piccoli. Bambini dunque spesso oggetto di ricatti all'interno della coppia, bambini che psicologicamente subiscono una vera violenza. In questi casi deve subentrare la 'mediazione familiare', ossia la presenza di un professionista capace di conquistare la fiducia della coppia in crisi, la coppia che sta vivendo una condizione di disagio o anche dei minori che stanno soffrendo per la crisi della famiglia o per la sua separazione, un professionista capace di svolgere il ruolo di 'mediatore' tra le parti, di trovare un punto di incontro, di riappacificazione nell'interesse soprattutto dei minori che non possono essere oggetto di contesa tra i genitori. La mediazione familiare – ha proseguito l'assessore Cerolini - ha dunque la finalità di individuare una linea propositiva per favorire la gestione positiva dei conflitti familiari, soprattutto in difesa del diritto dei minori alla continuità e alla stabilità del proprio ambiente affettivo e relazionale. In altre parole tale servizio punta a tutelare il minore al quale occorre garantire il diritto alla bigenitorialità anche nel caso di separazione o divorzio dei genitori, come del resto previsto nella legge sull'affido condiviso. La nostra amministrazione comunale crede nella necessità di tale servizio, anche sulla base delle esperienze maturate dai nostri servizi sociali, in cui vediamo che il trend pescarese non è diverso da quello italiano, e quindi cresce il numero delle coppie in crisi, con un incremento anche dei costi sociali. Il servizio e lo Sportello sono gratuiti per gli utenti, attivati all'interno del Comune, ma non vanno considerati sostitutivi rispetto a quelli già operativi all'interno dei nostri consultori, ma piuttosto vanno giudicati come 'complementari' e aggiuntivi per soddisfare il gran numero di istanze che giungono ai nostri assistenti sociali, un servizio che tra l'altro, nascendo all'interno del Comune sarà più facilmente raggiungibile e accessibile per quelle famiglie che sono già utenti censiti dagli Uffici dei servizi sociali. Dunque si tratta di un'attività in più offerta dalla nostra amministrazione nell'ambito delle politiche rivolte alla tutela della famiglia. La presenza dello Sportello presso i Servizi sociali ha un'importanza fondamentale nell'attuale fase storica che stiamo vivendo anche per contrastare alcune forme di nuove povertà. Il rapporto Gemino della Caritas – ha ancora ricordato l'assessore Cerolini – ci dice che il 30 per cento dei nuovi poveri è rappresentato da papà separati, dunque per rallentare il trend e preservare i minori è importante portare avanti progetti di housing sociale, ad esempio creando degli alloggi per genitori separati". "Lo Sportello istituito dal Comune – ha spiegato la dottoressa Anzini – punta a supportare i genitori in crisi, che hanno assunto la decisione di separarsi, per salvaguardare il benessere dei figli che sono le vere vittime della separazione, figli che devono continuare il proprio rapporto personale con entrambi i genitori. Non si farà terapia di coppia, né consulenza legale, ma piuttosto aiuteremo la coppia a trovare una soluzione per riportare il focus dell'attenzione sul benessere dei ragazzi". Obiettivi del servizio sono dunque fornire un sostegno alla coppia nella fase della separazione o del divorzio per l'accordo sulle modalità di realizzazione dell'affidamento condiviso; istituire un servizio di mediazione familiare mediante l'attivazione di uno sportello di ascolto e di sostegno; salvaguardare il bisogno dei figli di poter contare sui genitori che, pur separati, garantiscano e coordinino la funzione educativa; offrire alle coppie separate o in fase di separazione uno spazio di elaborazione della vicenda in un'ottica di ricostruzione o riparazione; proporre al giudice che si occupa della separazione o del divorzio la possibilità di utilizzare un intervento alternativo di risoluzione del conflitto fuori dal giudizio; ridurre gli elevati costi, psicologici ed economici, derivanti dalla conflittualità.


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