Ricatti a preti Gay: Un imputato voleva prendere i voti

13 Agosto 2011   07:25  

G. T. (per motivi di privacy è stata richiesta la rimozione del nome e cognome) voleva prendere i voti. La nuova indiscrezione che emerge in merito all'indagine sulle estorsioni ai preti gay non è stata smentita da uno degli avvocati di Trementino.

"Qualcuno - ha dichiarato all'ANSA l'avvocato Alessandra Rossi, del Foro di Isernia - aveva dato a Trementino false illusioni, facendogli vedere un mondo di ricchezza.

Lui è un ragazzo di 30 anni che ha fatto sempre piccoli e onesti lavori, come del resto tutta la sua famiglia che doveva aiutarlo economicamente".

L'avvocato Rossi ha definito "ingiusto descrivere T. (per motivi di privacy è stata richiesta la rimozione del nome e cognome), e anche Caggiano, come un mostro perché ha estorto soldi a un prete che per pagare ha dovuto attingere alle offerte dei fedeli.

Questi sacerdoti tanto innocenti non sono - ha aggiunto l'avvocato - spero che il Vaticano si renderà conto e prenderà in esame il fatto che questi sacerdoti stanno a contatto con il pubblico.

Questa non è una bella storia attendiamo di avere accesso agli atti per comprendere pienamente la situazione e chiarire meglio le varie posizioni".


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