Ricatti a preti gay, abruzzese a processo a Isernia

22 Giugno 2012   18:05  

Un trentacinquenne prete ortodosso di Tornimparte, Diego Caggiano, e un trentenne molisano, G. T. (per motivi di privacy è stata richiesta la rimozione del nome e cognome), ricattavano preti gay di diverse regioni italiane. Oggi il Gip di Isernia, Maria Luisa Messa, ha accolto la richiesta di patteggiamento presentata dal legale di Trementino, che dovrà scontare una pena di tre anni per tentata estorsione aggravata e continuata in concorso.

Caggiano invece ha evitato il patteggiamento e ora sarà processato. I fatti risalgano alla scorsa estate. I due adescavano preti con tendenze omosessuali attraverso Facebook. Riuscivano a ottenere la totale fiducia degli uomini di chiesa e diventavano i depositari di "confessioni" scabrose e filmati hard. Materiale utilizzato da Caggiano e Trementino per ricattarli con la minaccia di rendere tutto pubblico se non avessero pagato.

Caggiano rendeva - secondo l'accusa - tutto più credibile presentandosi come componente di un Osservatorio Vaticano sulla condotta dei preti. Alcune delle vittime avrebbero versato la somma richiesta sulla postepay di T.(per motivi di privacy è stata richiesta la rimozione del nome e cognome), altri hanno invece denunciato tutto. La prima denuncia è stata presentata alla caserma dei Cc di Lagonegro (Potenza). I tracciamenti telefonici hanno portato in Molise, a Bagnoli del Trigno, dove Caggiano e T. (per motivi di privacy è stata richiesta la rimozione del nome e cognome) vivevano in un'abitazione a pochi chilometri dal paese. Lì furono arrestati un anno fa.


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