Ricatti sessuali, spuntano i nomi delle due presunte colpevoli teatine

Le due ragazze tornate in libertà ma con obbligo di dimora

21 Luglio 2014   11:35  

Secondo l'accusa, avrebbero organizzato incontri a tre con un 26enne ragazzo romano filmandoli o facendo foto, per poi estorcergli denaro dietro il ricatto della loro diffusione su internet.

Con l'accusa di estorsione, lo scorso 8 luglio erano state tratte in arresto a Roma due giovani teatine, delle quali sarebbero ora emerse le generalità. Si tratterebbe, nello specifico, della 25enne D. B. e della 22enne G. P.

Curiosità, l'accusatore delle due è il pm Antonino Di Maio, lo stesso che di recente ha inflitto 5 anni di Daspo a Gennaro De Tommaso, alias Genny 'a Carogna, il capo ultrà del Napoli tra i protagonisti dei disordini della finale di Coppa Italia dello scorso 3 maggio.

Il magistrato ha fatto sequestrare i computer delle due ragazze teatine al fine di sottoporli a consulenza informatica e reperire eventuali foto e filmati di clienti adescati, che secondo gli inquirenti sarebbero stati più di uno. Dall'esame delle celle telefoniche delle ragazze, oltretutto, sarebbero emersi spostamenti frequenti da Chieti in tutto il Lazio.

Al contempo, le due ragazze si sono già presentate al cospetto del gip ed hanno respinto le accuse, vedendosi però assegnato l'obbligo di dimora nel capoluogo teatino fino ad inchiesta conclusa.

Il 26enne che le ha successivamente denunciate sarebbe stato adescato dalle due verso fine giugno per un incontro a tre, venendo ripreso e fotografato e, secondo la sua versione, divenuto vittima di un presunto "ricatto a luci rosse": 500 euro oppure le immagini sarebbero finite in rete. Ricatto al quale il giovane avrebbe apparentemente ceduto, provvedendo però a denunciare l'accaduto ai carabinieri della capitale.


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