Riccardo (IdV): "La riposizione dei fasci nel 'Masci' non è giustificabile

30 Ottobre 2012   09:26  

"Per comprendere la gravità del restauro dei fasci littori all'interno del Liceo Scientifico "F. Masci" di Chieti, ritengo che sia necessario sintetizzare e scindere l'intera faccenda in due aspetti fondamentali: la sua inopportunità e le motivazione ad essa addotte.

A prescindere dalla paternità dell'iniziativa e dalla natura del finanziamento alla base di questa discutibile trovata, come confermato dal Prof. Leombroni, all'interno dell'Istituto tutti erano ignari dei lavori di ripristino dei fasci, ad eccezione dei promotori. Quindi, per il godimento di pochi singoli, si è urtata la sensibilità di gran parte degli studenti e del corpo docente. Imporre una simile opera senza una preventiva azione di condivisione e dibattito, la dice lunga sul quoziente di filantropia che alberga in alcuni presunti "Amici del Masci" e in chiunque altro abbia autorizzato i lavori; non ultimo l’allora Preside Piervincenzo De Lucia.

Detto che la faccenda diventerebbe ancor più grave se emergesse che per il restauro dei fasci littori sono stati utilizzati fondi pubblici, i quali dovrebbero essere adoperati per soddisfare bisogni più concreti e urgenti all'interno della comunità scolastica; mi preme evidenziare anche le motivazioni risibili, con le quali l’assessore provinciale all’edilizia scolastica, Donatello Di Prinzio, prova a giustificare la spesa. In quanto amministratore pubblico, Di Prinzio dovrebbe conoscere bene la Costituzione e le leggi dello Stato. Tra le disposizioni finali elencate nella Carta Costituzionale, la dodicesima recita così: "È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista." Ora, alcune sentenze della Corte Costituzionale tutelano la libertà di espressione, purtroppo anche nei casi in cui si inneggi al fascismo, ma se il restauro dei fasci fosse solo il primo passo di Di Prinzio verso una riorganizzazione del partito fascista, si prefigurerebbe addirittura un reato. Gentile assessore, cosa dobbiamo pensare?

La riposizione dei fasci non è giustificabile dietro la motivazione del valore storico degli stessi; la loro avvenuta distruzione rappresentava di per sé un valore storico: una tangibile testimonianza della Resistenza e della vittoria della democrazia sulla dittatura fascista. Se proprio l'assessore Di Prinzio sente il bisogno di manifestare la sua fede e sopire la nostalgia per il Ventennio, gli suggerisco una donazione a favore del museo storico di Predappio, dove i fasci littori del Liceo Masci sarebbero senz'altro più apprezzati".


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