Riciclavano auto dalla Germania: smantellata banda, 13 nei guai

26 Gennaio 2011   12:33  

E' stata denominata 'Alemania' l'operazione della Polizia Stradale Compartimento Abruzzo in collaborazione con le squadre di polizia giudiziaria di Chieti e Pescara che ha smantellato un'organizzazione dedita al riciclaggio di auto oggetto di appropriazione indebita in Germania. Agli arresti domiciliari sono finiti per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione Zoran Baevski, 43 anni macedone, ritenuto a capo dell'organizzazione, Enrichetta Caldarelli, 54 anni, residente a Ortona, Carmine Sapienza, 44 di Ortona, Ettore Dell'Aquila, 46 di S. Severo, Alfredo Butelli, 61 di Ortona, Gabriele Giommetta, 38 di S. Severo. Obbligo di dimora per Tommaso Tascini, 38 anni di Ortona, Claudio Caravaggio, 53 anni di Lanciano.
Nell'inchiesta risultano inoltre indagati D.T.A., 41 anni, M.M.E., 33, e C.G. di 41 per il reato di ricettazione, e due funzionari della Motorizzazione Civile di Chieti, F.G., 61 anni, e C.G., 65, per il reato di falso in atto pubblico: questi ultimi avrebbero chiuso in occhio per immatricolare auto usate come nuove per aggirare le difficolta' di immatricolare un usato con il Patti di riservato dominio.
L'indagine, hanno dichiarato questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella sede della Polstrada di Chieti Nadia Carletti, funzionario del Compartimento Abruzzo, e il sostituto commissario Ciucci, responsabile della squadra di polizia giudiziaria regionale, nasce nell'estate scorsa quando dalle autorita' tedesche giunsero alcune richieste di recupero di auto oggetto di appropriazione indebita relative a un soggetto di Ortona. I veicoli erano nel frattempo stati rivenduti a ignari acquirenti tra Pescara e Foggia. Il soggetto ortonese risultava inoltre non perseguibile penalmente in Italia poiche' gia' perseguito in Germania. Ulteriori indagini hanno consentito di accertare che l'uomo era legato ad altri soggetti dell'area frentana e che i fatti non erano isolati.
E' stata cosi' avviata una fattiva collaborazione con la polizia criminale di Mannheim e tra le procure di Chieti e della citta' tedesca. Le auto oggetto dell'indagine, esclusivamente Bmw, Mercedes e Maserati, venivano acquistate o locate con regolari contratti di finanziamento o di leasing. Per la stipula dei contratti si ricorreva all'esibizione di buste paga presso societa' operanti nel settore edilizio sia italiane che tedesche i cui amministratori, tutti di nazionalita' italiana, in molti casi sono risultati anche prestanome per la trascrizione della proprieta' dei veicoli sia in Germania che in Italia.
Le auto, ritirate presso concessionari tedeschi, venivano portate in Italia mentre in Germania veniva interrotto il pagamento delle rate del finanziamento o della locazione con patto di riservato dominio. Insomma, con l'anticipo di somme non rilevanti, si otteneva la disponibilita' di veicoli di grande valore facilmente commerciabili anche grazie a un prezzo di vendita sensibilmente inferiore a quello di listino. Una Macerati Gts e' stata venduta per 50mila euro contro gli 80mila del prezzo effettivo. I veicoli venivano reimmatricolati preferibilmente presso la Motorizzazione di Cheti e venduti a soggetti in buona fede o in permuta a concessionari della costa abruzzese. Con queste modalita' nel 2010 sono stati trafugati 25 veicoli per un valore commerciale vicino al milione di euro. Nell'ambito dell'indagine sono state recuperate 14 autovetture in Italia per un valore di circa 600mila euro. Per molti veicoli non e' stato possibile il sequestro in quanto acquistate in buona fede.


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