Ricostruzione: 3 ditte in affari con la mafia. Si indaga

Il Procuratore indaga sulla ricostruzione case E

05 Novembre 2010   20:35  

Due imprese del centronord e una terza meridionale oggetto di indagine della Procura distrettuale antimafia dell’Aquila, perché collegate con la ‘ndrangheta, in particolare quella del sud (probabilmente campana) sarebbe collegata con la criminalita' organizzata di Reggio Calabria.  Le indagini della Procura hanno portato anche a sequestri societari.
Il rischio di infiltrazioni mafiose a L’Aquila è alto soprattutto sui piccoli subappalti e sulla ricostruzione privata dei condomini E sulla quale si muoveranno centinaia di milioni di euro e che procederà senza ricorso a gara pubblica. La Procura distrettuale antimafia dell'Aquila infatti farà approfondimenti sugli appalti privati per il recupero della case più danneggiate dal sisma, classificate E. La Procura distrettuale vuole verificare la correttezza e la trasparenza degli iter seguiti negli affidamenti di incarichi di condomini E, per accaparrarsi i quali in generale si è scatenata una guerra tra imprese, amministratori di condominio e progettisti.

 

 

Il procuratore Rossini, ha chiesto a Reggio Calabria gli atti dell'inchiesta sulla 'ndrangheta che ha portato all'arresto di 34 persone sgominando la cosca Borghetto-Caridi-Zindato, e ha sottolineato che è al vaglio la posizione di Stefano Biasini 33enne imprenditore aquilano, che non è indagato ma che, sarebbe il gancio, forse inconsapevole, di Carmelo Gattuso, ora in carcere, prestanome in alcune operazioni societarie di Santo Giovanni Caridi, anche egli arrestato. Biasini è un piccolo imprenditore, ma anche figlio di Lamberto, geometra, ex costruttore edile, ma soprattutto uno degli amministratori di condominio che va per la maggiore nella ricostruzione post terremoto.

La Procura stava già approfondendo il fenomeno, segnalato anche da alcuni esposti, di appalti aggiudicati sempre allo stesso amministratore di condominio, alla stessa impresa e allo stesso progettista; ma ora sta intensificando l'attività in seguito all'inchiesta sulla 'ndrangheta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria.  Le organizzazioni malavitose potrebbero aver individuato gli amministratori di condominio come le figure locali per arrivare ai milionari appalti privati senza controlli.

Stefano Biasini, non indagato, è amministratore unico e proprietario del 50 per cento delle quote della ditta Tesi costruzioni, che ha sede all'Aquila in via Pescara. Stando all'accusa, l'altro 50 per cento sarebbe di Gattuso, sempre per conto di Caridi.

Secondo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Reggio Calabria, Andrea Esposito, in riferimento all'appuntamento dal notaio per il passaggio di quote avvenuto il 26 marzo scorso all'Aquila, "la società sarebbe stata utilizzata per aggiudicarsi i lavori da cedere poi in subappalto, chiaramente alle altre due imprese", la Edil Br costruzioni e la Lypas che "stanno operando, così come inizialmente prospettato, in sinergia e sotto il diretto controllo di Caridi".

Sulla vicenda è intervenuto anche il generale Maurizio Scoppa, comandante del comando interregionale dei Carabinieri "Ogaden" che ha giurisdizione su Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata. Nell'ambito ricostruzione post-sisma "c'é stato qualche tentativo di infiltrazione da parte di organizzazioni criminose, ma la risposta dello Stato è stata pronta e veloce, tanto da scoraggiare ulteriori attività di questo tipo". Lo ha detto il generale Maurizio Scoppa. Visitando il comando provinciale dell'Aquila, Scoppa si è detto soddisfatto del lavoro svolto in questi 18 mesi del post-sisma: "i Carabinieri hanno lavorato sin da subito e non si sono mai sentiti 'terremotati' - ha valutato - contribuendo alla repressione ma anche alla prevenzione dei crimini. Così il numero complessivo dei reati sta progressivamente diminuendo". Il generale ha posto l'accento proprio sull'attività di prevenzione. "I Carabinieri hanno saputo vigilare anche sulle attività della ricostruzione - ha spiegato - e questa attenzione ha fatto in modo da scoraggiare penetrazioni". Buono, a suo avviso, anche il lavoro del coordinamento interforze. "C'é un'attività di controllo sinergica - ha dichiarato - grazie anche alla capacità di coordinamento del prefetto che trova risposta in tutte le forze dell'ordine. Sono questi - ha proseguito i presupposti per una buona ricostruzione, volta al ritorno verso la piena normalità". Scoppa ha, infine, assicurato che nessun comando locale verrà chiuso. "I presidi territoriali - ha spiegato - sono fondamentali alla nostra attività".


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