Ricostruzione, De Matteis: "Cialente invita alla rivolta in mancanza di soldi, è il suo fallimento"

29 Marzo 2013   13:45  

"Le dichiarazioni di Cialente, che incita alla rivolta nel caso non ci siano i soldi per la ricostruzione, rappresentano l'ultimo atto del suo fallimento". Lo afferma il Vice Presidente vicario del Consiglio regionale Giorgio De Matteis.

"Queste dichiarazioni - sottolinea De Matteis - si collegano a una fittizia approvazione del cronoprogramma per la ricostruzione del centro storico, che e' naturalmente collegata alla disponibilita' finanziaria reale. Negli ultimi mesi - prosegue - abbiamo assistito a un progressivo deteriorarsi delle condizioni tecniche ed economiche per una ricostruzione reale ed efficace. Nonostante le assunzioni del 'concorsone', il 'baraccone' creato da Barca e Aielli, che si chiama Ufficio per la Ricostruzione, deve assumere 23 esperti che serviranno a formare il nuovo personale per smaltire le pratiche pendenti. Il che vuol dire aspettare ancora mesi. Al 'baraccone' dell'Ufficio per la Ricostruzione si aggiunge negativamente la situazione finanziaria. L'incapacita' di Cialente e Barca di ottenere risorse finanziarie adeguate a valere sulla Cassa Depositi e Prestiti - e' sempre De Matteis - testimonia un ulteriore fallimento cui si aggiunge una disponibilita' finanziaria a valere sui fondi Cipe, che spacciata da Barca come soluzione dei problemi, ogni giorno di piu' appare come una gran bella fregatura. Prova ne e' la dichiarazione di Cialente che inneggia alla cosiddetta rivolta. E' chiaro quindi che l'azione che viene condotta dal Sindaco e dalla sua amministrazione registra un fallimento dopo l'altro".

"A oggi - continua De Matteis- le uniche certezze sono: l'Ufficio per la Ricostruzione che ancora non parte, le pratiche pendenti che sono migliaia, i soldi del Cipe difficili da utilizzare, un programma di ricostruzione solo sulla carta e senza sostegno finanziario, le aziende che non vengono pagate e i cittadini che aspettano per mesi inutilmente. Di fronte a tutto ciò Cialente - continua il Vice Presidente - nel perfetto stile che lo contraddistingue ormai dall'inizio del suo mandato, scarica ogni responsabilita' sugli altri. Oggi tocca agli ingegneri, agli architetti e alle imprese, che ieri rappresentavano i suoi alleati. Cosa ancora piu' squallida, il tombale silenzio nei confronti di un commissariamento neanche mascherato, ma del tutto evidente, che viene esercitato dal sedicente Ufficio per la Ricostruzione, diretto da Aielli. Infatti nel regolamento che governa le attivita' della struttura, si legge chiaramente che 'ogni attivita' del Comune di carattere tecnico, finanziario e urbanistico, e' sottoposta al vaglio della congruita' economica, della valutazione tecnica, della uniformità urbanistica da parte di questo Ufficio'. Se questo non e' un commissariamento, ditemi voi cosa e'. Sull'argomento, e su tutti gli altri, Cialente tace e non risponde. Nel frattempo la citta' subisce i danni prodotti dai suoi errori, dai suoi ritardi e dalle sue incapacita'".


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