Ricostruzione, Foscolo contro Ingegneri: università all'altezza

18 Gennaio 2011   12:47  

"In relazione alle polemiche sollevate dall'Ordine degli Ingegneri relativamente a presunti incarichi di carattere professionale, affidati direttamente dalla Regione all'Università, si sottolinea che le convenzioni stipulate non riguardano affatto la progettazione, bensì studi scientifici, con finalità di caratterizzare gli edifici e quantificare il danno subito dal sisma in maniera approfondita, utilizzando le più moderne tecniche e strumentazioni in possesso di pochi laboratori di ricerca".

E' quanto precisa il professor Pier Ugo Foscolo, preside della Facoltà di Ingegneria dell'Università dell'Aquila.

"I risultati di questi studi saranno pubblici e consentiranno ai progettisti (non certo i docenti 'a tempo pieno' dell'Ateneo il cui stato giuridico non consente di firmare alcun progetto) di conoscere preliminarmente la risposta sismica locale dei terreni (anche a livello profondo), la vulnerabilità sismica degli edifici in relazione alla natura e allo stato dei materiali di cui sono costituiti, etc..
Difficilmente questo tipo di attività potrebbe essere condotta dagli studi professionali, anche a causa dell'elevato costo, mentre l'Università, operando nell'ambito delle proprie finalità istituzionali di ricerca e di didattica (non è da trascurare la qualità della formazione che in questo modo si è in grado di offrire agli studenti e ai giovani laureati che, numerosi, sono coinvolti in queste indagini scientifiche) è nelle condizioni di poter offrire al committente pubblico (la Regione) il proprio contributo valutando soltanto i costi vivi delle operazioni da svolgere, senza alcun utile, così come è nella prassi e nella norma dei rapporti tra enti pubblici diversi, che mettono in sinergia le proprie rispettive competenze.
Va infine sottolineato che, - aggiunge Foscolo - subito dopo il sisma del 6 Aprile, non sono mancate critiche all'Università dell'Aquila in merito ad un suo presunto scarso coinvolgimento nell'opera di ricostruzione, senza considerare che l'Ateneo era esso stesso stato pesantemente colpito dal terremoto, nelle persone e nelle strutture, e quindi necessitava di una riorganizzazione.
Oggi quella stessa Università, che dimostra di aver saputo rapidamente riconquistare la propria capacità di operare e di servire il territorio dispiegando le proprie elevate competenze, viene accusata di indebite ingerenze: francamente, riscontriamo poca coerenza tra questi atteggiamenti. La presenza sul territorio di una Facoltà di Ingegneria che ancora una volta dimostra di poter svolgere un ruolo propulsivo e di diffusione dell'innovazione dovrebbe al contrario essere vissuta - conclude Foscolo - come una grande opportunità anche per le realtà professionali, con le quali peraltro le opportunità di collaborazione non mancano nei fatti, al di là di queste scaramucce verbali".


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