Ricostruzione, Ingegneri all'attacco. Chiodi: sono disinformati

Diffida dell'Ordine: no a incarichi alle università

14 Gennaio 2011   13:58  

Si inasprisce lo scontro che va avanti ormai da tempo fra gli ingegneri e Gianni Chiodi su tempi e modi della ricostruzione.
Oggi a L'Aquila l'intero Ordine nazionale schierato contro la scelta del commissario e della Struttura tecnica di missione di, per così dire, suggerire a tutti i Comuni del cratere di stipulare convenzioni con le università, che con le proprie figure professionali dovrebbero affiancare – nelle intenzioni di Chiodi e dell'architetto Fontana – gli enti locali nella predisposizione dei piani di ricostruzione, e in tutte le fasi di progettazione - preliminari, definitive ed esecutive dei lavori - ad essi connesse.
“Una ulteriore prova di forza della struttura commissariale” tuonano gli ingegneri, che parlano di “atteggiamento irrispettoso della professione, che fa il paio con le società in house”. L'indice è puntato contro l'alterazione del sistema di libera concorrenza che scaturisce dal prosieguo della filosofia dell'emergenza e dell'urgenza che – accusano – ancora detta il modus operandi di tutte le direttive in materia di ricostruzione.
Così, dall'Ordine degli Ingegneri – forte di aver già vinto ricorsi analoghi in altre parti d'Italia – una diffida al commissario dallo stipulare accordi, convenzioni o contratti con atenei, considerati illegittimi nell'ottica delle normative vigenti, prima fra tutte il Codice degli appalti, e un contestuale invito a prediligere professionalità consolidate, nella speranza di ristabilire un dialogo proficuo e costruttivo fra i vari attori della ricostruzione.

Nell'intervista ing. Giovanni Rolando, presidente Consiglio nazionale degli Ingegneri.

 

servizio Marco Signori
riprese Diego Lepiscopo
montaggio Alessandro Di Giacomantonio


LA REPLICA DI CHIODI: GLI INGEGNERI LEGGANO GLI ATTI CON PIU' ATTENZIONE

"L'Ordine degli ingegneri incorre, probabilmente suo malgrado, in un errore di lettura: il Commissario delegato non ha mai affidato ne' affida alcunche'. La Ricostruzione e' di competenza dei Comuni, ai quali il Commissario delegato per la Ricostruzione, attraverso le proprie Strutture, presta supporto per il rafforzamento della loro capacita' di governo". E' quanto chiarisce il Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, replicando alle affermazioni della categoria emerse stamane nel corso di una conferenza stampa. "Su richiesta di alcuni Sindaci del cratere - ricorda - e' stata predisposta una bozza di Convenzione per la realizzazione di attivita' relative alla ricostruzione, con annesso capitolato tecnico delle prestazioni da svolgere e valutazione dei relativi costi: tutto ricompreso, e' vero, nei servizi relativi ad architettura ed ingegneria e ai servizi di consulenza, ma soltanto con riferimento alla pianificazione territoriale e urbanistica, alla valutazione economica e all'analisi dei profili sociali, alle procedure tecnico/amministrative: bastava leggere con qualche attenzione convenzione e capitolato". "Di piu' - spiega meglio il Commissario - Sempre se si fosse usata l'attenzione richiesta, l'Ordine degli ingegneri avrebbe potuto rendersi conto che la suddetta attivita' di supporto e' stata resa su richiesta di alcuni Sindaci che hanno intenzione di avviare rapporti con Universita' italiane e/o con altri enti pubblici di ricerca (tra l'altro, presenti sul territorio sin dai giorni successivi al terremoto, offrendo gratuitamente la loro attivita' di ricognizione e di rendicontazione degli immobili distrutti dal terremoto ai Comuni e alla Protezione civile), nonche' su richiesta di altri Sindaci che analoga attivita' di supporto intendono affidare a soggetti privati". "Stia tranquillo l'Ordine degli ingegneri - esorta il Commissario Chiodi - In genere e per suo statuto, l'Amministrazione pubblica si muove in modo conforme a legge; qualora questo non dovesse avvenire con atti specifici (e non sulla base di mere intenzioni, a cui sembra voler fare riferimento la diffida in esame) esistono molti strumenti per correggerne l'azione". Per il Commissario, poi "gli atti relativi ad eventuali rapporto con le Universita' sono stati strutturati in termini di cooperazione tra enti pubblici, finalizzati a garantire l'adempimento di una funzione di servizio pubblico di interesse comune e rispecchiano quanto e' previsto dalla normativa - comunitaria e nazionale - in materia e dalla giurisprudenza che ne e' seguita". "In alternativa alle Istituzioni universitarie - fa notare, infine - e' stato elaborato un secondo modello per l'affidamento a soggetti privati dei servizi di consulenza, assistenza tecnica, attraverso modalita' di evidenza pubblica. Entrambi i modelli si strutturano come attivita' di supporto al Responsabile del Procedimento del Comune interessato".


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