Ricostruzione: Ordine degli Ingegneri soddisfatto per l'accordo sulle case E

14 Luglio 2011   19:53  

“Oggi possiamo finalmente dire che il percorso verso la ricostruzione è condiviso e trasparente”. Pierluigi De Amicis, presidente della Federazione regionale degli ingegneri d’Abruzzo, a margine della sottoscrizione dell’accordo sulle abitazioni classificate E tra ordini professionali e commissario delegato alla ricostruzione, fa il punto sulle motivazioni che hanno portato alla firma del protocollo.

“Negli ultimi mesi abbiamo ripetutamente cercato un confronto con il Commissario e con la struttura di gestione dell’emergenza, credendo che siano vitali le scelte partecipate e consapevoli – spiega De Amicis – Del resto, la ricostruzione è una responsabilità degli amministratori che indicano i percorsi, ma anche dei tecnici, delle imprese e dei cittadini che poi quei percorsi li devono seguire fino a portarli a compimento”. Il presidente regionale degli ingegneri si riferisce alla necessità di un approccio condiviso su obiettivi e problemi che in processi così complicati devono essere esplicitati. Su di essi va aperto un confronto servendosi di chi vive e lavora sul territorio. “Una scadenza, fissata a prescindere – osserva De Amicis – può non rappresentare le reali esigenze dei cittadini col rischio di creare false aspettative e compromettere il raggiungimento del primo obiettivo di tutti: la ricostruzione sicura e snella, in trasparenza e con l’applicazione di regole certe”. Soddisfa l’accordo raggiunto che non va in una direzione unica, ma individua precise responsabilità e doveri, rispecchia la volontà comune e fissa una tabella di marcia ragionevole secondo il modello già sperimentato e funzionante per le abitazioni classificate A, B e C. Il percorso individuato, oltre a fornire una necessaria proroga tecnica, è quello di un censimento, a soli fini statistici, dello stato dell’arte della progettazione che lascia piena libertà di contrattazione tra cittadini committenti e professionisti e a loro, ancora, la responsabilità di individuare le scadenze per la presentazione della richiesta dell’indennizzo. Il ruolo dell’organo amministrativo sarà quello di garante del rapporto tra tecnici e committenti. I dati ottenuti dal censimento, infatti, saranno analizzati per stabilire il termine congruo per la presentazione delle istanze. “La posizione comune è stata raggiunta a garanzia di tutti i soggetti coinvolti e, in primo luogo, dei proprietari degli edifici. La costituzione della banca dati, inoltre, esprimerà il numero degli immobili classificati “E” non destinati ad abitazione principale. Si riuscirà, poi, ad avere la proiezione degli stanziamenti necessari così da consentire una corretta programmazione a livello centrale”. Il censimento, infine, permetterà l’individuazione di specifiche difficoltà su ogni singola richiesta di indennizzo. “La progettazione su edifici gravemente danneggiati – ha concluso De Amicis – è complessa e i tempi di ciascun caso possono variare ampiamente. Grazie a questo accordo saranno finalmente chiari tempi e responsabilità”. Il coinvolgimento dei professionisti, e delle loro rappresentanze istituzionali, costituisce cardine principe nelle future decisioni: con l’individuazione responsabile e partecipata dell’effettivo termine per la presentazione delle domande di contributo si può iniziare a dare certezze a tutta la popolazione.

Lo sforzo richiesto ad ogni professionista è fondamentale per determinare una scadenza come data ultima comune. Parte attiva nel percorso è sicuramente in capo ai proprietari che dovranno rendersi parte diligente per la costituzione della banca dati


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