Ricostruzione Santa Maria dei Raccomandati, Di Stefano: Il comune si appropria di lavoro altrui

16 Aprile 2019   09:52  

 

Fermare i progetti già avviati dalla precedente amministrazione è prassi oramai conclamata, ma appropriarsi indebitamente di un lavoro già concluso è l’ultima novità di questa Amministrazione dove evidentemente non parlano neppure tra di loro.

Per i lavori a Santa Maria dei Raccomandati l’incarico di Rup venne già dato nel corso dell’ultima consiliatura e fu lo stesso Rup, nella magnifica persona dell’arch. Lisa Di Carlantonio, oggi in servizio al Comune di Pescara, (senza nulla sottrarre all’altrettanto preparazione dell’ing. Marco Balassone), a redigere il Documento Unico di Progettazione, dopo la notizia dello stanziamento dei fondi per il recupero dell’edificio avvenuto con delib. CIPE 48 pubblicata in GU il 13.02.2017. Infatti è con nota prot. 25775 del 09.03.2017 che il Documento Unico di Progettazione fu inviato all’allora Sindaco Cialente per presa visione e successivamente approvato con Determina Dirigenziale del 13.03.2017 dall’allora Direttore di Dipartimento Vittorio Fabrizi che lealmente avrebbe informato delle cose l’incauto collega di Giunta, Raffaele Daniele, se glielo avesse chiesto. Non capisco pertanto a cosa questi si riferisca, quando, male imboccato, annuncia novità su Santa Maria dei Raccomandati.

Invero la determina 1133 del 03/04/2019 per la nomina del nuovo rup, da parte di Pierluigi Carugno, Dirigente del settore ricostruzione beni pubblici, è lacunosa, fuorviante e omissiva di tutti i passaggi seguiti e gli atti pubblici redatti sino alla data odierna.

È stato proprio grazie a quella approvazione che il Rup di allora, arch. Di Carlantonio, potè condurre la gara per i rilievi tecnici dell’edificio, aggiudicata il 16.08.2017 (e con i lavori finiti ad ottobre dello stesso anno) e contestualmente dare avvio alla redazione del bando per il concorso di progettazione e per l’affidamento del servizio archeologico di affiancamento al progettista finalizzato a riospitare un museo, anche ragionando quale parte staccata del Maxxi L’Aquila di Palazzo Ardindghelli, come ipotizzammo nell’incontro aquilano con Giovanna Melandri e Pietro Barrera, rispettivamente Presidente e Segretario Generale del Maxxi Roma.

L’amara verità è che questa amministrazione cerca costantemente di coprire l’immobilismo con gli annunci che quando non sono irrealizzabili, come la panzana del parcheggio su Viale Duca degli Abruzzi, sono chiaramente frutto di menzogne.

L’unica novità per il corso stretto è che allo stato immobile del palazzo comunale tra puntelli e calcinacci, si è aggiunto un piccolo tunnel di tubi e giunti che oscura qualche vetrina e aggrava la precarietà di una città che voleva stare avanti ma viene ricacciata indietro.

E questo giunge quando per una questione psicologica di fantasioso superamento della fase emergenziale, si fanno sgombrare le casette da piazza Duomo.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore