Ricostruzione centro storico, priorità alla Villa, a seguire via Garibaldi e piazza Duomo

Progetti preliminari, centro coperto al 98%, frazioni al 65%

02 Aprile 2014   11:14  

A pochi giorni dal quinto anniversario del tragico sisma che il 6 aprile 2009 si abbatté sull'Aquila e gran parte dei centri della Provincia, il Comune e l'Ufficio speciale della ricostruzione hanno inteso stringere i tempi per procedere ai lavori nel centro storico del capoluogo.

La priorità verrà data a quella che viene considerata la porzione centrale della città, che si estende lungo corso Vittorio Emanuele e dalla Fontana luminosa alla Villa comunale, per la quale i consorzi di aggregati saranno chiamati a breve a presentare il progetto esecutivo.

"Concentreremo i nostri sforzi nella zona circostante la Villa Comunale, la Fontana Luminosa e piazza Duomo, denominata AC1" - ha spiegato Paolo Aielli, coordinatore dell'Ufficio speciale - "per portare avanti il prima possibile la ricostruzione".

Successivamente, ad essere prese in considerazione sarebbero nell'ordine l'area tra via Garibaldi e via Paganica, l'area tra piazza Duomo la Prefettura e quella intorno a piazza santa Giusta, senza tuttavia trascurare i sottoservizi. Aielli ha infatti assicurato che "la ricostruzione del centro andrà di pari passo con le esigenze dei privati che intendono tornare ad abitarvi".

L'Ufficio, in questo momento, potrebbe stanziare per i lavori di circa 200 milioni di euro per i prossimi due mesi, che andrebbero quindi a garantire la copertura dei progetti esecutivi da consegnare entro 90 giorni. "Se poi il Governo garantirà le risorse necessarie" - ha affermato l'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano - "l'asse centrale potrebbe essere ricostruito entro il 2017".

Mentre si procede quindi ad un accorciamento dei tempi, il prossimo 5 aprile (primo dei due giorni di svolgimento delle iniziative per la commemorazione) scade il termine per la presentazione dei progetti preliminari. Sino a questo momento, si registra una netta differenza tra il centro e le frazioni: nel primo caso, sono coperte il 98% delle abitazioni, nel secondo lo sono invece appena il 65%, evidentemente poiché non sono stati registrati danni di particolare entità. Saranno tuttavia concesse proroghe nel caso dovessero essere riscontrate difficoltà logistiche nel reperire i dati.


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