“Sarà ricostruito un quartiere più vivibile e meno ‘aggressivo’ delle emergenze architettoniche che sono nella zona, prime tra tutte l’antica cinta muraria della città – ha spiegato Fabrizi – saranno riedificati tre immobili al posto dei cinque esistenti prima del sisma e dunque ci saranno maggiori spazi a servizio della zona.
Inoltre l’area è interessata dal Progetto di recupero urbano (Pru) “Direzionalità Villa Gioia” e dal Progetto unitario “Santa Croce-Porta Barete” che prevede, oltre alla viabilità carrabile e pedonale, anche verde pubblico e parcheggi.
Con il termine della demolizione dell’ultimo edificio, questo progetto potrà concretamente prendere il via”.