Ricostruzione, intercettazioni svelano intrecci del sistema concussorio per appalti edifici privati

12 Settembre 2014   10:52  

Nell' ambito dell'inchiesta intrapresa dalla Procura dell'Aquila sugli appalti nella ricostruzione degli edifici eclesiastici, gli investigatori si sono imbattuti in alcune intercettazioni che fanno configurare un sistema concussorio negli affidamenti anche nei lavori di ricostruzione negli edifici privati.

Tra gli elementi in mano agli inquirenti, infatti, risultano esserci anche alcune intercettazioni telefoniche che sembrerebbero svelare le modalità su cui si reggeva il sistema di affidamento dei lavori all'esame della magistratura, per il quale sono finiti nei guai l'amministratrice di condominio Claudia Colacchi e due rappresentanti della ditta "Cai di Incontro Cristiano".

In tali intercettazioni, sono contenuti anche alcuni colloqui tra la Colacchi e Vinci. Alla domanda della Colacchi "Come erano i patti all'inizio? Quant'era la percentuale che mi dovevi dare?", Vinci avrebbe risposto "Il due per cento, non me li dare mille a mille".

Ancora più evidente ed esplicito il contenuto di un'altra frase della Colacchi a Vinci, intercettata nel gennaio 2013: "Allora, se tu però dici: io sto all'Aquila grazie a Claudia Colacchi, ma tu, a Claudia Colacchi un riconoscimento glielo vuoi dare o no!".

Da un altro colloquio, oltretutto, emergerebbe persino l'abituale espediente per determinare l'affidamento dei lavori ad una determinata azienda: da convincere, oltre all'amministratore, c'è anche l'assemblea dei soci, per cui ad un condomino "amico" spetterebbe lonere di lanciare la proposta, sulla quale poi il capo del condominio è tenuto a pronunciarsi.


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