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Il 21 dicembre in pompa magna il commissario alla ricostruzione Gianni Chiodi, in compagnia del vice con delega ai beni culturali Luciano Marchetti, annunciava la riapertura di 116 chiese in vista del Natale (il servizio di Abruzzo24ore.tv). La comunicazione, naturalmente basata sull'equivoco, faceva ritenere che si trattasse di edifici di culto ricostruiti. In realtà, non solo si tratta di mera messa in sicurezza, ma per di più, come oggi rimarca Giusi Pitari, prorettore dell'Università dell'Aquila e animatrice dei comitati cittadini, interessa chiese, per così dire, lontane dall'epicentro.
La lista delle 116 chiese è sul sito del commissario: 77 si trovano nella provincia dell’Aquila, le altre tra Chieti, Teramo e Pescara. "Trovo strano che ci sia anche la provincia di Chieti - scrive la Pitari sul suo blog - perché nessun paese di quella provincia si trova nel cratere sismico, individuato in 57 comuni, di cui 8 in Provincia di Teramo, 7 Pescara e il resto L’Aquila".
"Tra i paesi inclusi nel cratere in provincia di Pescara - puntualizza poi la docente - non mi sembra assolutamente ci sia Penne o Pianella o altri le cui chiese sono state ristrutturate, così come altri comuni, sia in provincia di Teramo che della stessa L’Aquila. Quindi mi sorge spontaneo un dubbio: ma i 14 milioni di Euro usati per la ristrutturazione di dette chiese, che provenienza avevano e quale destinazione? No, perché, già si è fatta confusione con la ristrutturazione delle scuole, non vorrei che anche stavolta la gatta c’ha messo lo zampino".
Giusi Pitari si è anche prodigata a fare la mappa delle chiese interessati da interventi, ecco cosa ne è uscito fuori.