Rifiuti, l'Abruzzo tra emergenze e polemiche

07 Gennaio 2011   14:38  

Argomento scottante e delicato sul quale sono cadute fior di amministrazioni : quello dei rifiuti. Sui quali, nel nostro paese, solo poche regioni sono immuni da situazioni emergenziali. Napoli e la Campania sono il paradossale caso - limite dove la situazione si trascina da anni ma anche altri territori rischiano di "esplodere". Tra questi potrebbe esserci anche la nostra regione con le discariche autorizzate che sono al limite della saturazione.

Autonomia preventivata? 2011, forse inizio 2012, forse ci si dovrà fermare anche prima. La salvezza potrebbe arrivare dai tre siti individuati e già contestati prima di aprire: Atri, Gioia dei Marsi e Grasciano. Nel frattempo si va avanti senza un assessore regionale al ramo, senza le idee chiare, a colpi di proroghe: come avvenuto per Cerratina di Lanciano, emergenza durata una manciata di ore e risolta da un'ordinanza del presidente Chiodi che ha autorizzato lo smaltimento del pattume per altri sei mesi. Una decisione che ha mandato su tutte le furie i sindaci del Consorzio Civeta di Cupello, che serve una trentina di comuni del vastese. In una situazione analoga, nel 2009, autorizzazione negata e rifiuti smaltiti in altre discariche con un aggravio di costi di 6 milioni di euro per quelle popolazioni. Oggi quei sindaci, umiliati, trattati come se fossero di serie B, accusati di inefficienza, alzano la voce, rivendicano interventi livellati, chiari e concordati. Altra polemica di strettissima attualità vede contrapposti Chiodi ed il consigliere regionale del PD, Franco Caramanico, che accusa il Governatore di affermazioni false circa l'impossibilità di preventivare le emergenze rifiuti. "Non vero - replica l'esponente dell'opposizione - che ricorda come, proprio il teramano, zona ricca di consensi per Chiodi, sia alle prese con gravi difficoltà per l'assenza di strutture aperte, dopo la frana che ha interessato la discarica La Torre". Altra contestazione riguarda invece i dati sulla "differenziata" che si sarebbe fermata, o quanto meno avrebbe rallentato, da quando c'è il centrodestra al Governo, dopo i picchi massimi raggiunti fra il 2007 ed il 2008 legati all'approvazione del nuovo Piano Regionale da parte del centrosinistra. Ma questa è un'altra storia, fondamentalmente non ha colore politico, è un fatto di educazione che necessita di autocritica da parte di tutti. Basta girare per le nostre strade per rendersene conto! 


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