Riflettori abruzzesi puntati al Vinitaly sul Montepulciano d’Abr

31 Marzo 2007   13:33  
La domenica abruzzese del Vinitaly è tutta dedicata al Montepulciano D’Abruzzo “Colline teramane Docg”, vino entrato di diritto a far parte dell’elìte dell’enologia italiana con le vendemmie 2003-2004. L’iniziativa è organizzata dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, in collaborazione con Provincia di Teramo e Camera di commercio di Teramo, e con il Consorzio di Tutela “Colline teramane” docg. "Il nostro obiettivo – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Verticelli (nella foto) – è di far conoscere al pubblico di giornalisti e di operatori una delle novità più rilevanti dell’Abruzzo enologico, in grado di ampliare e qualificare ulteriormente la nostra offerta rispetto alla più grande doc del Montepulciano d’Abruzzo. Ai produttori teramani va il plauso per aver creduto nella grandi potenzialità del territorio e di averlo saputo interpretare con vini oggi richiesti in tutto il mondo". A margine della degustazione, sarà presentata la guida "TERra&AMOre - itinerari nelle colline teramane”, una pubblicazione realizzata dalla Cciaa e dalla Provincia di Teramo. "Con questa guida abbiamo dato una risposta concreta al concetto binomio vino-territorio – spiega Giustino Di Carlantonio, presidente della Cciaa teramana – ossia al ruolo di volano che un prodotto di forte attrazione come il vino può svolgere per l’intera economia teramana e in particolare per i settori più afferenti come la ristorazione, il turismo e l’artigianato". Orazio Di Marcello, l’assessore provinciale al Turismo e all’Agricoltura, parla di "una guida che conduce il lettore alla scoperta minuziosa dei vigneti e delle cantine, ma che consente di conoscere anche la nostra cultura e le nostre bellezze storiche, artistiche e ambientali, oltre che la produzione agroalimentare e gastronomica del Teramano. Non a caso, illustreremo uno dei prodotti più originali e più antichi della nostra terra, il libretto di fichi, tipico esempio di artigianato alimentare moscianese". Il Montepulciano "Colline teramane" è stato riconosciuto nel 1995 come sottozona specifica della più ampia doc Montepulciano d’Abruzzo e ha adottato, dal 2003, un disciplinare rigoroso che prevede, oltre ad una più ristretta delimitazione geografica, una resa per ettaro di 95 quintali (rispetto ai 140 della doc), l’utilizzo quasi esclusivo di uve Montepulciano, la maturazione in botti di rovere per almeno due anni, che diventano tre per la versione "Riserva", e il divieto dell’allevamento a tendone per i nuovi impianti. Valentina Tenaglia

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