Rifondazione Comunista: "Su Bussi confermati 7 anni di denunce e battaglie"

27 Marzo 2014   07:45  

"Senza Rifondazione Comunista, ambientalisti e Forum Acqua staremo ancora bevendo acqua pesantemente contaminata. La relazione dell'Istituto superiore di sanita' in merito alla pericolosita' per la salute umana dei fenomeni di contaminazione delle acque nel sito di Bussi sul Tirino, lo conferma a distanza di 7 anni dalle nostre denunce".

Lo affermano Marco Fars, segretario regionale del Prc Abruzzo e Corrado Di Sante, segretario provinciale del partito. "E' bene ricordare - osservano - che solo le denunce, le battaglie e la campagna di informazione che scaturirono a seguito dell'interrogazione parlamentare dell'allora deputato di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo, portarono alla chiusura definitiva dei Pozzi S.Angelo avvenuta il 17 settembre 2007.

Per anni i vertici di Aca e Ato, sicuramente a partire dal 2004, come oggi si evince dalla relazione dell'Iss, hanno negligentemente operato. Sia sul versante della tutela della salute nella prevenzione dei rischi, sia attraverso l'assoluta mancanza di informazione agli utenti l'Ato, l'Aca e gli enti preposti hanno lasciato che 700.000 persone consumassero acqua a forte rischio e pericolosita' per la salute umana.

Oggi - proseguono i rappresnetanti di Rifondazione - si mettono a tacere le voci dei tanti politicanti che per anni hanno occupato i vertici di Ato e Aca, coloro che abbiamo battezzato Partito dell'acqua, che hanno dal principio minimizzato la gravita' della contaminazione dell'acque destinate al consumo umano e che piu' volte hanno minacciato denunce nei nostri confronti per procurato allarme".

Per Fars e Di Sante ora "occorre immediatamente un'indagine epidemiologica; ulteriori risorse e massicci stanziamenti per porre in essere la bonifica dell'intero Sito d'Interesse Nazionale; avviare immediatamente e contemporaneamente la bonifica delle tre aree del Sin (sito industriale, Tremonti, discariche 2A e 2B). In tal senso - aggiungono - evidenziamo che la bonifica del sito industriale e delle discariche 2A e 2B e' fondamentale anche per la reindustrializzazione delle aree medesime e che per quanto riguarda la discarica Tremonti e' possibile procedere alla bonifica integrale procedendo a danno di Montedison come e con le risorse gia' attivate per la messa in sicurezza.

'Chi inquina paga' e' il principio inderogabile in base al quale i due giganti della chimica Montedison e Solvay devono essere chiamati a rispondere del disastro prodotto. Rifondazione Comunista - concludono i segretari regionale e provinciale - si costituira' parte civile nel processo che vede coinvolti i vertici di Ato e Aca e invitiamo a fare altrettanto i comuni e gli enti aventi titolo". 


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