Riforma della gestione dei rifiuti: maggiori poteri alle Province

01 Dicembre 2011   17:31  

Una legge che dara' finalmente "certezze sulla governance in materia di rifiuti", grazie all'affidamento alle Province della gestione del ciclo integrato e alla previsione di "strumenti normativi finalizzati ad eliminare le inerzie, le inefficienze ed il rimpallo delle responsabilita' a danno dei cittadini".

L'assessore ai Rifiuti, Mauro Di Dalmazio, ha presentato cosi', in una conferenza stampa, alla presenza del dirigente del settore, Franco Gerardini, il nuovo testo di legge licenziato recentemente dall'Esecutivo regionale "e aperto ad ulteriori contributi migliorativi in sede di esame nell'iter consiliare, ricordando anche che e' ancora aperto un tavolo di confronto con il Governo nazionale per l'analisi di alcune problematicita' riguardanti le gestioni e le titolarita' esistenti". 

Il disegno di legge proposto dall'assessore Di Dalmazio adempie ad un previsione della legge nazionale del marzo 2010 che, eliminando gli enti d'ambito - peraltro in Abruzzo mai costituitisi, eccetto per Teramo dove pero' non e' mai entrato in funzione - affida alle Regioni la individuazione dei soggetti gestori entro il 31 dicembre prossimo. Di Dalmazio: "Dopo una lunga riflessione ed un confronto anche a livello nazionale abbiamo affidato alle Province il ruolo di Autorita' d'Ambito perche' le riteniamo, per il loro fisiologico ruolo di coordinamento, capaci di realizzare una gestione unitaria sul proprio territorio, raggiungendo quegli elementi di uniformita' e, quindi, di virtuosita', ulteriori obiettivi di questa legge". 

In sostanza i nuovi Ato coincidono con i confini amministrativi delle province e ovviamente un ruolo primario sara' svolto dai comuni che parteciperanno permanentemente alla Conferenza territoriale d'ambito. Lo strumento programmatorio e' il Piano d'ambito che definisce l'insieme delle attivita' e dei fabbisogni degli impianti necessari a garantire la gestione integrata dei servizi.

L'assessore Di Dalmazio ha poi spiegato che nella legge sono state inserite "disposizioni stringenti per sopperire ad eventuali inadempimenti nella fase di attuazione, che porteranno un apprezzabile e significativo risultato anche per i cittadini, sulle cui spalle non dovranno piu' ricadere inerzie e inefficienze". 

Secondo Di Dalmazio questo e' un "punto nodale dello stesso funzionamento della legge" perche' a suo dire le criticita' che oggi si registrano in materia di gestione dei rifiuti sono sostanzialmente addebitali alle inerzie che hanno pesato sul piano della gestione ("Se considerate che gli enti d'ambito non sono mai stati costituiti", ha stigmatizzato), e che hanno vanificato la possibilita' di poter utilizzare milioni di euro per adeguare gli impianti e per sostenere la raccolta differenziata, risorse che la Regione sta recuperando. 

Su questo punto specifico, l'assessore ha infatti annunciato che le risorse recuperate, circa 10 milioni di euro, sono state riprogrammate e "saranno destinate solo laddove esistano progetti cantierabili e sostenibili e con prescrizioni sulla tempistica". 

Piu' in generale, parlando di ciclo dei rifiuti, a margine della presentazione del disegno di legge regionale, l'assessore ha ribadito che la "Regione Abruzzo si muove perfettamente nel solco delle direttive europee e della normativa nazionale per arrivare ad un ciclo integrato completo e moderno.

Muoviamo - ha aggiunto Di Dalmazio - dalla prioritaria necessita' di ridurre la produzione di rifiuti, quindi di valorizzare ulteriormente la raccolta differenziata ed il riciclo: a tal proposito l'ultimo anno ha registrato una crescita percentuale maggiore che negli anni precedenti, tanto che l'Assessorato la sosterra' con ulteriori risorse. 

C'e' poi una fase complementare di valorizzazione energetica e lo smaltimento in discarica come fase residuale". 

Per Di Dalmazio, "sulla valorizzazione energetica, fase ineludibile per completare il ciclo dei rifiuti, ad onta delle fuorvianti e ricorrenti strumentalizzazioni, abbiamo chiesto al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) una relazione sulle piu' efficaci e meno impattanti tecnologie, che ci e' stata preannunciata a breve e che sara' portata in discussione anche al tavolo del Patto per lo sviluppo, al fine di operare il massimo coinvolgimento possibile".


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